È nella rottura del genoma la prova occulta dei tumori

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una delle tante immagini del DNA

Una ricerca condotta dall’IFOM (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare) di Milano in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano rivela i meccanismi di formazione del tumore nei pazienti affetti da due patologie ereditarie che predispongono all’insorgenza tumorale.

Le cellule del nostro corpo sono continuamente soggette a rotture del DNA, ma alcuni geni sono preposti alla loro intercettazione per innescare un meccanismo di riparazione: ATM è uno di questi geni-chiave. Il suo corretto funzionamento è fondamentale per la stabilità del DNA e in sua assenza aumenta anche il rischio di formazione di neoplasie, tanto più che, tra le varie funzioni, ATM regola p53, il gene riconosciuto come il più importante dei soppressori tumorali.

ATM è noto soprattutto per essere responsabile di una rara patologia ereditaria associata a degenerazione di parte del cervello ed invecchiamento precoce: la Ataxia-Telangiectasia (AT), da cui deriva il suo nome (Ataxia Telangiectasia Mutated). Gli individui colpiti da questa sindrome sono molto più esposti all’insorgenza di tumori (da 100 a 1.000 volte di più), in particolare leucemie, linfomi e carcinoma gastrico. In particolare, i pazienti eterozigoti non manifestano i sintomi della sindrome ma sono più esposti all’insorgenza di tumori e costituiscono circa l’1-2% della popolazione.


Lo studio condotto da Marco Foiani, Direttore Scientifico di IFOM e Professore Ordinario di Biologia Molecolare dell’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie), ha studiato come la cellula reagisce all’assenza delle proteine riparatrici attivate dal gene ATM. Quando ATM, o le proteine da essa regolate, non funzionano, il DNA non è più in grado di riparare le rotture, scatenando in questo modo la formazione di neoplasie.

Il team di scienziati dell’IFOM ha quindi indirizzato il focus della ricerca su una rottura del DNA isolata, per investigare i meccanismi che stanno alle origini dell’instabilità genomica e quindi alla possibile insorgenza di tumori. E le prospettive dello studio si rivelano promettenti sia sul piano della prevenzione sia su quello della cura, con la messa a punto di test genetici ad hoc per i casi in cui sia presente familiarità nella sindrome AT (e in alcune sue varianti meno note come ATLD), e di cure personalizzate a base di farmaci specifici. La ricerca è stata pubblicata on line su Cell.

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