Passi in avanti nell’identificazione delle cellule staminali tumorali polmonari
Come riporta PLos One, ricercatori del Jonsson Comprehensive Cancer Center dell’Università della California hanno sviluppato un modello unico per permettere di effettuare analisi sulle cellule che sono ritenute alla base dei tumori al polmone. “Il modello che abbiamo sviluppato – spiega RaJ Batra, professore associato di medicina e ricercatore presso il Centro, a capo del gruppo di ricerca – ci permette di testare, sui campioni dei pazienti, quali marker indicano la presenza di cellule staminali del tumore al polmone. Il nostro obiettivo ultimo è di isolare le cellule che causano il tumore in modo da sviluppare terapie più efficaci”. In un tumore solo una piccola percentuale di cellule sono staminali tumorali, il che ne rende difficile l’identificazione e l’aggressione con una terapia mirata. I trattamenti attuali sono studiati per colpire le cellule in fase di divisione. Ma le cellule staminali tumorali che non si dividono, possono restare dormienti e sopravvivere alla chemioterapia, sfuggendo ai trattamenti convenzionali. Ad un certo punto, le cellule staminali tumorali iniziano il proprio processo di rigenerazione e differenziazione, creando un nuovo tumore. Questo spiega come mai i pazienti possono sviluppare recidive anche dopo molti anni.
Il gruppo di ricerca di RaJ Batra si è proposto di estrarre le cellule staminali tumorali direttamente dai campioni clinici, in base al marker espresso, e poi di convalidare queste cellule a livello funzionale. I ricercatori hanno poi raccolto campioni da pazienti con versamento pleurico, mettendoli in coltura, al fine di studiare i marker di superficie ed epigenetici associati alle cellule staminali tumorali.
Sono riusciti così a creare colture in vitro altamente efficienti impiegando il liquido pleurico come mezzo di coltura, strategia del tutto nuova che riproduce il microambiente del tumore autologo. In questo modo il tumore espanso in vitro è rimasto eterogeneo, permettendo ai ricercatori di identificare facilmente le cellule staminali tumorali, i marker a queste associate ed il fenotipo, utile per lo sviluppo di diversi saggi biologici.
“Ogni specie presenta caratteristiche molecolari specifiche delle cellule staminali tumorali, il che permetterà di sviluppare in futuro un modello di cancro al polmone più rappresentativo” spiega Batra.