Studio UE conferma il “dominio” dell’orecchio destro nell’ascolto

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orecchio destro

Orecchio

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I ricercatori sanno da tempo che le persone preferiscono ascoltare con l’orecchio destro piuttosto che con l’orecchio sinistro; tuttavia, tali conclusioni sono sempre derivate da studi controllati effettuati in laboratorio e non in ambienti naturali. Un team italiano, composto da scienziati finanziati dall’Unione europea, ha effettuato tre studi incentrati sulle preferenze d’ascolto, individuando queste ultime mediante l’osservazione di interazioni sociali in ambienti rumorosi. I risultati sono stati pubblicati nella rivista Naturwissenschaften (edizioni Springer).

La ricerca fa parte del progetto EDCBNL (“Evolution and development of cognitive, behavioural and neural lateralisation”), che ha ricevuto un finanziamento di 2,49 milioni di euro da parte dell’Unione europea nell’ambito del programma “Integrare e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca”.


Il dottor Luca Tommasi e il dottor Daniele Marzoli, dell’Università “Gabriele d’annunzio” di Chieti (Pescara), nei tre studi condotti, hanno dimostrato che la tendenza naturale alla “lateralizzazione”, nel comportamento umano, si rivela quotidianamente.

Gli studio svolti in passato mettevano in evidenza il dominio dell’orecchio destro per la ricezione degli stimoli verbali. I ricercatori hanno ipotizzato che tale tendenza sia imputabile alla superiorità dell’emisfero cerebrale sinistro per l’elaborazione delle informazioni verbali. Questa recente ricerca avvalora quanto finora sostenuto dai ricercatori.

Il dott. Tommasi e il dott. Marzoli hanno incentrato la propria ricerca sull’individuazione delle preferenze ad utilizzare un orecchio piuttosto che l’altro nelle interazioni sociali nei locali notturni. Per il primo studio sono stati osservati complessivamente 286 soggetti ed è stato rilevato che nel 72% dei casi le interazioni (ovvero le conversazioni avvenute con la musica di sottofondo ad un volume elevato) avvenivano in corrispondenza dell’orecchio destro dell’ascoltatore.

Il secondo studio, che ha coinvolto 160 soggetti (80 donne e 80 uomini), ha visto la partecipazione (senza che i partecipanti ne fossero al corrente) di un complice debitamente formato e istruito. In questa occasione – mantenendo una posizione frontale con il soggetto coinvolto e senza mai perdere il contatto visivo – sono state pronunciate all’indirizzo dell’interlocutore, a voce molto bassa, frasi senza senso. Inoltre è stato chiesta una sigaretta, anche a soggetti presumibilmente non fumatori. I risultati hanno dimostrato che il 58% dei soggetti porgeva l’orecchio destro per ascoltare, mentre il 42% prediligeva l’orecchio sinistro. La tendenza ad utilizzare l’orecchio destro ha evidenziato risultati coerenti soprattutto nelle donne. Non è invece stato presa in considerazione la relazione tra il numero di sigarette ottenute e l’orecchio utilizzato per ascoltare la richiesta.

Nel terzo studio il complice ha avvicinato 176 soggetti chiedendo loro una sigaretta. La richiesta è stata formulata sia all’indirizzo dell’orecchio destro che dell’orecchio sinistro. I risultati hanno dimostrato che il numero di coloro che hanno offerto una sigaretta era maggiore tra i soggetti che avevano utilizzato l’orecchio destro per l’ascolto, piuttosto che l’orecchio sinistro.

“Nello studio precedente non era emerso alcun effetto associato al lato prescelto per l’interazione e la disponibilità del soggetto a soddisfare la richiesta del nostro complice,” hanno affermato i ricercatori. “È possibile che questo dato sia dovuto alla particolare situazione in cui sono stati coinvolti i soggetti che prevedeva infatti che scegliessero spontaneamente quale orecchio porgere al proprio interlocutore. Pertanto, nell’ultimo studio condotto all’interno di una discoteca, abbiamo scelto di proposito all’indirizzo di quale orecchio formulare la richiesta, ritenendo che la scelta dell’orecchio destro o sinistro, per una richiesta improvvisa formulata da uno sconosciuto, potesse avere un impatto significativo sulla reazione del soggetto.”

Secondo i ricercatori, i risultati del primo studio sono “l’illustrazione ecologica della lateralizzazione sensoriale e motoria nella coordinazione sociale, e rappresentano gli effetti sul comportamento della specializzazione dell’emisfero sinistro per i processi linguistici”.

Nel secondo studio, che ha visto l’impiego di un modello semi-sperimentale, i ricercatori sono stati in grado di confermare la predilezione a utilizzare l’orecchio destro per l’ascolto. Per quanto concerne il terzo studio, dove la richiesta di una sigaretta è stata formulata intenzionalmente all’orecchio destro o sinistro, i risultati dei ricercatori sembrano avvalorare la teoria “secondo la quale gli emisferi destro e sinistro hanno specializzazioni diverse, il primo elabora le emozioni negative mentre il secondo quelle positive”.

In breve, i risultati confermano il dominio dell’emisfero collegato all’orecchio destro o sinistro per la comunicazione di tipo verbale nonché l’esistenza di una specializzazione dei due emisferi cerebrali per quanto riguarda un atteggiamento di disponibilità o di rifiuto.


“Il nostro studio corrobora la teoria secondo la quale, nell’essere umano e nelle altre specie, esiste da sempre un comportamento ‘lateralizzato’ non solo per quanto concerne la comunicazione verbale in determinate specie, bensì anche per quanto riguarda le reazioni affettive,” hanno affermato i ricercatori.

Per maggiori informazioni, visitare:
Rivista Naturwissenschaften
http://www.springerlink.com/content/0028-1042

EDCBNL
http://cordis.europa.eu/fetch?CALLER=FP6_PROJ&ACTION=D&DOC=1&CAT=PROJ&QUERY=0122112967b2:8527:4a9bcc21&RCN=81574

Fonte: Rivista Naturwissenschaften
Documenti di Riferimento: Marzoli, D., Tommasi, L. (2009) Side biases in humans (Homo sapiens): three ecological studies on hemispheric asymmetrics. Naturwissenschaften, pubblicato online il 20 giugno 2009. DOI 10.1007/s00114-009-0571-4.

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