Genetica: con un nuovo test del DNA sono necessari campioni minimi di materiale cellulare
Un nuovo test del Dna messo a punto in Italia permettera’ anche con un campione biologico di dimensioni minime, un miliardesimo di grammo di Dna o una sola cellula, di scovare l’identita’ di un colpevole andando oltre le possibilita’ dei test attualmente usati dalla polizia scientifica. Messo a punto dall’equipe di Giuseppe Novelli, genetista dell’Universita’ di Roma Tor Vergata e preside della Facolta’ di Medicina, il test permettera’ di dare un’identita’ a tracce di materiale biologico rinvenute sul luogo di un reato, analizzando campioni anche degradati, ampliando le possibilita’ di lavoro della scientifica. Il nuovo sistema di identificazione personale basato sul DNA, molto piu’ sensibile rispetto ai sistemi attuali in uso presso le polizie ed i laboratori specializzati di tutto il mondo, sara’ presentato domani a Villa Mondragone (Monte Porzio Catone), nel corso del meeting internazionale NACBO: applicazioni cliniche, diagnostiche e terapeutiche delle nanotecnologie (Novel and Improved Nanomaterials, Chemistries and Apparatus for Nano-Biotechnology), organizzato nell’ambito di un progetto scientifico dell’ateneo romano con il Ministero degli Interni.
”Possiamo chiamarlo ‘Chip Dna profile’, perche’ da’ il profilo del Dna di un individuo in un chip: infatti il sistema puo’ essere miniaturizzato ed anche portatile sul luogo del delitto”. La novita’, rispetto ai test tradizionali, e’ che Chip Dna profile riconosce l’identita’ di un individuo semplicemente analizzando appena 45-50 lettere di codice genetico, ”che abbiamo appositamente scelto in anni di lavoro di bioinformatica, le quali, insieme, danno un profilo individuale unico”, aggiunge. I test tradizionali invece si usano su sequenze lunghe del Dna (tantissime lettere di codice in sequenza) e non sono capaci di riconoscere l’identita’ di un individuo sulla base di singole lettere di codice. Quindi se il Dna e’ rovinato o se si ha poco materiale da analizzare, spiega Novelli, i test classici falliscono. Il test, gia’ sperimentato su un campione di oltre 3000 persone, potrebbe davvero aiutare il lavoro della scientifica nel caso di indagini complesse per ricostruire l’identita’ di un colpevole. (ANSA).