A/H1N1: da novembre il vaccino
Partira’ il 15 novembre in Italia la grande vaccinazione di massa contro l’influenza “A”, che riguardera’ secondo i piani del governo il 40% della popolazione. Lo ha stabilito il Tavolo permanente delle Cure Primarie territoriali composto dal Ministero della Salute, dai Rappresentanti delle Regioni e dai Professionisti del territorio in una riunione tenutasi al Ministero il 20 agosto. Nel corso della riunione, presieduta dal Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero Fabrizio Oleari, con la partecipazione di Maria Grazia Pompa, Stefania Salmaso e di alcuni funzionari regionali, sono state fissate le tappe e le modalita’ della vaccinazione di massa. Secondo quanto riferisce Giuseppe Mele, presidente dei pediatri Fimp e presente alla riunione, la prima fase prevede l’immissione in circolazione di 8 milioni di dosi che saranno a disposizione a partire dal 15 novembre sino a tutto il mese di dicembre. Gli altri 16 milioni di dosi del vaccino saranno disponibili a partire dal 31 gennaio in poi.
La prima fase, come annunciato, riguardera’ gli operatori sanitari e le categorie a rischio. Nel dettaglio, saranno vaccinati contro il virus H1N1 gli addetti ai servizi essenziali e, tra questi, personale sanitario e di assistenza dei servizi sanitari accreditati (restera’ fuori da questa prima fase il personale delle strutture private) le strutture socio sanitarie (case di riposo, RSA) il personale dei Distretti Sanitari, almeno il 90% dei medici di famiglia e dei pediatri, i medici competenti, gli addetti ai servizi amministrativi di supporto, il personale delle Poste Italiane e della Telecom. Queste categorie saranno sottoposte a vaccinazione dai Dipartimenti di Prevenzione- Centri Vaccinali. Per queste categorie si prevedono un milione e mezzo di dosi di vaccino. Saranno coperti inoltre, entro fine anno, i soggetti a rischio dai due ai sessantacinque anni, con 7 milioni di dosi. Gli altri 16 milioni di vaccini saranno indirizzati a partire dal 31 gennaio specificatamente alla popolazione compresa tra i due e i ventisette anni, comprendendo quindi la popolazione sana, con modalita’ che dovranno ancora definirsi. Si ipotizza anche l’aumento del 20% dell’offerta attiva per la vaccinazione antinfluenzale stagionale classica estendendo tale offerta in maniera attiva su una popolazione piu’ ampia rispetto alle categorie previste negli anni precedenti. Il ministero emanera’ una circolare esplicativa sulla base delle valutazioni emerse nel corso della discussione. Si sta studiando una scheda di registrazione unica per tutto il territorio nazionale. Un ruolo importante per la vaccinazione dei soggetti a rischio, riferisce Mele, sara’ affidato al territorio secondo quanto previsto per la vaccinazione influenzale stagionale negli ambiti degli accordi decentrati vigenti con raccomandazione di estendere nelle Regioni ove non specificatamente previsti. In ogni caso il vaccino non sara’ disponibile in farmacia, sara’ privo di bugiardino e multi dose, dieci dosi per fiala. Sara’ un vaccino audiuvato con MS 59. Attualmente tuttavia, riporta Mele, “L’offerta di tale vaccino e’ estremamente inferiore alla domanda. L’intenzione e’ quella di vaccinare il 40% della popolazione al di sotto dei sessantacinque anni di eta’. La distribuzione a livello regionale terra’ conto di tali percentuali ed avverra’ sulla base dei criteri di popolazione residente”. Il prossimo 2 settembre il Tavolo tornera’ a riunirsi per mettere a punto ulteriori passaggi.