Colina in gravidanza: determinante il livello per lo sviluppo del feto

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L’avvertimento arriva dagli scienziati della California Stanford University School of Medicine (Usa): bassi livelli di Colina, una sostanza organica ritenuta nutriente essenziale, mettono a rischio la salute del feto e, in particolare, quella del cervello e del midollo spinale.

Anencefalia – una malformazione congenita mortale in cui il nascituro è privo totalmente o parzialmente della volta cranica – e spina bifida – una malformazione neonatale del midollo spinale dovuta alla chiusura incompleta di una o più vertebre che causa paralisi – sono i due problemi a cui si va maggiormente incontro in questi casi.
A suggerire questo è uno studio condotto su 180mila campioni di sangue prelevato da altrettante donne della California incinte, tra la 15ma e la 18ma settimana di gravidanza.

Anche se da quando sono stati incentivati programmi sanitari per rafforzare l’approvvigionamento di alimenti contenenti acido folico (anch’esso ritenuto parte delle vitamine del gruppo B, come la colina) i casi di difetti del tubo neurale sono diminuiti, ma non sono del tutto scomparsi e ancora oggi continuano a mietere vittime.
Sono ancora molte purtroppo le famiglie che devono fare i conti con queste disgrazie, hanno commentato i ricercatori, infatti, solo negli Usa circa 500 gravidanze ogni anno sono colpite dal difetti del tubo neurale, in Italia si parla di circa 400 casi all’anno.
Dalle analisi del sangue è emerso che 80 gravidanze sono state colpite da difetti del tubo neurale. Questi campioni di sangue sono stati confrontati, con quelli di 409 altri provenienti a caso da donne con gravidanze regolari per misurare i livelli di 13 nutrienti ritenuti essenziali per lo sviluppo sano del feto.
Le donne che avevano avuto i casi di malformazioni hanno mostrato bassi livelli nel sangue di colina; cosa che espone a 2,4 volte maggiormente al rischio di difetti del tubo neurale rispetto a coloro che hanno livelli adeguati nel sangue.

Il dr. Gary Shaw, professore di neonatologia e coordinatore della nuova ricerca, insieme ai suoi colleghi ha studiato un gruppo di sostanze nutritive ritenute adatte a promuovere lo sviluppo del cervello e del midollo spinale, per contrastare il rischio di bassi livelli di colina – che si trova naturalmente nei tuorli d’uovo, soia, germe di grano e carne – e altri nutrienti indispensabili.
Anche se non è possibile modificare eventuali difetti genetici con l’alimentazione, è necessario sviluppare programmi d’informazione per le donne in gravidanza affinché si possa intervenire laddove sia possibile con una dieta ricca di sostanze essenziali per lo sviluppo sano del feto, ricordano gli scienziati.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Epidemiology”.

La Stampa

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