Dieta povera di carboidrati e rischi cardiovascolari

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Atherosclerosis-Fibrous_plaques

Rinunciare a pasta e pane per poter vantare una linea invidiabile può mettere a rischio la salute delle arterie e, alla fine, anche del cuore. Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center (Usa), infatti, questi regimi alimentari sono efficaci nell’aiutare a perdere rapidamente peso, ma a lungo andare possono avere un effetto negativo per la salute vascolare. Aumentando il pericolo di aterosclerosi, prima causa di ictus e infarto. Non solo. La dieta povera di calorie altera la capacità di formare nuovi vasi sanguigni nei tessuti colpiti da un limitato afflusso di sangue, fenomeno che può verificarsi nel caso di un infarto. Complicando in questo modo il recupero.

Lo studio, condotto sui topolini e pubblicato dal team di Anthony Rosenzweig su ‘Pnas’, ha anche scoperto che – nonostante chiare evidenze di una patologia vascolare – i classici marker che rivelano il pericolo cardiovascolare (come il colesterolo) non risultavano alterati negli animali messi a dieta. Come dire: il pericolo c’è, ma non è semplice scoprirlo. “Il nostro studio suggerisce che, almeno negli animali – spiega lo studioso – questo tipo di dieta potrebbe avere effetti avversi dal punto di vista cardiovascolare, che non si riflettono in semplici esami dei valori del sangue”.

E’ come se, eliminando dal menù pane, pasta e pizza, l’organismo fosse privato delle cellule progenitrici vascolari, che contribuiscono a giocare un ruolo protettivo per la salute dei vasi.

Inoltre la dieta aumenta la formazione di placche, aumentando il rischio infarto. Lo studio è nato dall’osservazione, fatta da di alcuni cardiologi del centro, di casi di infarto in pazienti a dieta. Così i ricercatori hanno deciso di indagare, utilizzando dei topolini modello di aterosclerosi.

Il gruppo è stato sottoposto a tre diversi regimi alimentari, uno ricco di carboidrati, uno medio (‘disegnato’ sulla base dell’alimentazione seguita dalla popolazione occidentale) e uno decisamente povero di questi nutrienti e ricco di proteine. Gli animali sono stati esaminati due volte, dopo sei e 12 settimane.

Risultato? I topolini ‘a stecchetto’ dimagrivano rapidamente, ma alla fine presentavano anche un deciso aumento dell’aterosclerosi. Insomma, anche se lo studio è stato fatto sugli animali, i risultati secondo gli autori sono interessanti e meritano approfondimenti. “Per il momento – dice Rosenzweig – emerge chiaramente che una dieta moderata e bilanciata, abbinata a un esercizio regolare, è probabilmente la migliore per molte persone”.

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