La presenza di geni specifici determinano l’aggressività del cancro al seno
Nuova strada a trattamenti più efficaci
Buone notizie dal fronte oncologico, nuove scoperte legate alle cause scatenanti del cancro al seno.
Grazie ad un’equipe di scienziati australiani è stato individuato un legame specifico tra la mutazione di un gene e una delle forme più aggressive di cancro al seno. Questa scoperta potrebbe aprire la strada a test preventivi e trattamenti più mirati ed efficaci per combattere questa forma tumorale.
L’individuazione è avvenuta all’Istituto Walter and Eliza Hall di Melbourne, dove la squadra di scienziati, guidata dai prof. Jane Visvader e Geoff Lindeman, ha identificato come responsabile dei cancri basali,i meno sensibili ai trattamenti medici, una cellula che riveste i dotti mammari. Si tratta di una svolta cruciale nella conoscenza di come si sviluppi il cancro al seno; i risultati della ricerca sono stati pubblicati sull’ultimo numero della rivista Nature Medicine.
Era noto che le donne portatrici di questa mutazione genetica fossero più esposte, nel corso della loro vita, al rischio di contrarre un cancro, ma si riteneva che l’aumento di queste probabilità fosse legato alle cellule staminali legate al seno. In realtà il problema è inerente alle cellule figlie di queste staminali, cioè alla fase successiva del loro sviluppo, che sono chiamate cellule progenitrici luminali.
Il prof. Lindeman spiega che nelle pazienti con il gene BRCA1, le cellule progenitrici si moltiplicano anche in assenza di fattori di crescita proliferanti, comportandosi in maniera anomala fin dall’inizio del processo.