Longevità: il traguardo futuro di resveratrolo e rapamicina

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resveratrolo

cis- resveratrolo: la sua molecola

cis- resveratrolo: la sua molecola
cis- resveratrolo: la sua molecola

Al via negli Stati Uniti i trial sperimentali di due nuovi farmaci che, per la prima volta, non promettono di curare da qualche forma di malattia, ma, hanno l’ambizione di allungare la vita stessa delle persone. Sono il resveratrolo – una molecola presente ad alte concentrazioni nel vino rosso e nell’uva – e la rapamicina, un fungicida. A darne annuncio e’ stato un servizio del New York Times. Entrambe le molecole negli anni scorsi sono state oggetto di studi e di ricerche e ora una societa’ farmaceutica americana, la Sirtris – acquisita dal gruppo GlaxoSmithKline per 720 milioni di dollari – ha deciso di avviare le procedure di sperimentazione ufficiale del nuovo farmaco a base di resveratrolo.
David Sinclair cofondatore della societa’ che ha sede a Cambridge, nel Massachusetts e’ convinto della validita’ della sua scoperta e del farmaco che e’ in corso di sperimentazione. Il resveratrolo – tra le altre – ha anche una importante qualita’: quella cioe’ di attivare un circuito molecolare che in genere le cellule mettono in atto quando si trovano a corto di risorse energetiche. E’ lo stesso meccanismo che si attiva quando l’organismo e’ sottoposto ad una dieta particolarmente povera. E sarebbe stata proprio la constatazione che le cavie sottoposte a regimi alimentari particolarmente poveri, hanno una vita piu’ lunga della media a far focalizzare l’attenzione di molti ricercatori su questo particolare aspetto. Analizzando da un punto di vista molecolare gli effetti della dieta ipocalorica, i ricercatori ne hanno anche capito i meccanismi molecolari e cosi’ sono riusciti a trovare una molecola che e’ in grado di eguagliarne gli effetti. Questa molecola sarebbe appunto il resveratrolo, che ora e’ in fase di sperimentazione come farmaco antidiabetico. La Food and Drug administration infatti non autorizzerebbe mai il commercio di un farmaco che non cura una specifica malattia. A far discutere i ricercatori americani e’ pero’ proprio la bonta’ del presupposto scientifico su cui si basa tutta la faccenda. Sono molti infatti gli studi che mettono in discussione gli effetti benefici di una dieta ipocalorica sulla durata della vita. Tuttavia in attesa dei risultati definitivi dei test – che lo stesso Sinclair ha annunciato per i prossimi mesi – sono arrivati altri risultati che permettono di puntare l’attenzione su una seconda molecola, la rapaicina. Nel corso di un esperimento condotto dal National Institue of Health le cavie sottoposte a una terapia a base di questa molecola hanno dimostrato di poter vivere in media il sessanta per cento in piu’ di quelle che non erano sottoposte a trattamento. La rapamicina non ha pero’ alcun ruolo nei meccanismi biologici messi in atto dalla dieta ipocalorica e questo fornisce nuovi argomenti di discussione agli scienziati.

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