Nuovi farmaci per contrastare la BPCO

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BPCO

Bronco affetto


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Bronco normale
Bronco normale


Svolta nella lotta alla BPCO, malattia polmonare cronica(Broncopneumopatia cronica ostruttiva): dopo anni di ricerche, finalmente e’ stata messa a punto una nuova classe di farmaci, inibitori della fosfodiesterasi 4 (PDE4) che ha dimostrato di ridurre le complicanze polmonari, migliorando significativamente la qualita’ di vita del paziente. La BPCO e’ fortemente sottodiagnosticata e sottostimata. A livello mondiale, e’ responsabile di quattro decessi al minuto e l’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) prevede che sara’ la terza causa principale di morte entro il 2030. In Italia si calcola vi siano 2.600.000 pazienti con questa malattia.
I risultati dei quattro studi sperimentali di fase III con roflumilast, capostipite di questa nuova classe di farmaci, sono risultati di tale rilevanza scientifica da essere pubblicati sulla prestigiosa rivista medica “The Lancet”. Le prove sperimentali di fase III controllati con placebo del roflumilast hanno valutato il trattamento in due studi su 12 mesi e in due studi su sei mesi, che hanno coinvolto 4.500 pazienti in dieci paesi, Italia inclusa. E hanno dimostrato che questa molecola ha prodotto una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante delle complicanze (crisi respiratorie che devono essere trattate con steroidi sistemici o che comportano il ricovero), anche nei pazienti che stavano gia’ assumendo broncodilatatori. “Il roflumilast nei prossimi anni potrebbe diventare l’unica alternativa completamente nuova per il trattamento della BPCO – afferma Leonardo Fabbri, professore di Medicina Respiratoria all’Universita’ di Modena e Reggio Emilia e uno fra i principali autori degli studi -. I risultati erano fortemente attesi e mostrano, oltre a confermare i miglioramenti importanti, prolungati e statisticamente significativi della funzionalita’ polmonare, che il roflumilast ha anche rivelato una tendenza alla riduzione delle complicanze, se somministrato concomitantemente ai broncodilatatori a lunga durata d’ azione per via inalatoria. Ci auguriamo che le autorita’ europee (Emea) e statunitensi (Fda), approvino al piu’ presto questa nuova compressa orale a singola somministrazione giornaliera”.

AGI – Salute

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