Alti livelli di fruttosio possono alterare la pressione arteriosa e causare sindrome metabolica
Brutte nuove per i golosi di dolci. Non solo gli zuccheri possono avere un ruolo in malattie come il diabete ma, a quanto pare, anche nell’alzare la pressione arteriosa e aumentare il rischio di sviluppare la sindrome metabolica (cioè, un insieme di fattori di rischio associati allo sviluppo di malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2).
Ricercatori dell’Università del Colorado – Denver medical campus di Aurora hanno scoperto che alti livelli di fruttosio nel sangue degli uomini possono aumentare significativamente la pressione arteriosa e far sviluppare i fattori di rischio associati alla sindrome metabolica. Tra questi: obesità, iperglicemia, colesterolemia, ipertensione, trigliceridi alti, alto BMI e aumento del girovita.
Gli scienziati hanno condotto uno studio in cui si evidenzia prepotentemente il ruolo del fruttosio nell’aumentare la pressione arteriosa e, al tempo stesso, il ruolo importante che ha l’abbassare i livelli di acido urico per controllare gli aumenti di pressione. L’utilizzo, infatti, di un semplice farmaco per curare la gotta può dare significativi risultati nella prevenzione dell’ipertensione.
La ricerca ha coinvolto 74 uomini adulti che sono stati suddivisi in due gruppi. Un primo gruppo ha seguito una dieta che includeva 200 g di fruttosio al giorno più la somministrazione del farmaco contro la gotta. Il secondo gruppo, quello di controllo, ha seguito unicamente la dieta con i 200 g di fruttosio e assunto un placebo.
Dopo due settimane di questa dieta, l’incidenza della sindrome metabolica è più che raddoppiata negli uomini del gruppo di controllo ed è passata da un 19% iniziale a un 44% a fine studio. Tra gli appartenenti al primo gruppo, trattato anche con il farmaco, non ci sono stati cambiamenti nella pressione arteriosa.
A tal proposito il dr. Richard Johnson, co-autore dello studio, ha dichiarato: «Questa è la prima prova di un ruolo del fruttosio nell’aumento della pressione sanguigna e di un ruolo nell’abbassare l’acido urico per la protezione contro questo aumento della pressione sanguigna nelle persone».
Source: lo studio è stato presentato alla 63° High Blood Pressure Research Conference 2009 dell’American Heart Association’s in corso a Chicago dal 23 al 26 settembre.