Helicobacter pylori: provoca ulcere ma ha anche una proteina in grado di ‘riparare’

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patogenesi infezione Helicobacter pylori

patogenesi infezione Helicobacter pylori
patogenesi infezione Helicobacter pylori

È un batterio bifronte, quello che scatena l’ulcera, ma grazie a una ricerca italiana la sua presenza nello stomaco non è più soltanto una cattiva notizia. L’Helicobacter pylori produce infatti una proteina capace di riparare le lesioni, sia quelle sulle pareti dello stomaco sia quelle di cornea e pelle. La scoperta dell’Università di Napoli Federico II, è pubblicata sulla rivista internazionale Journal of Immunology. «Questo effetto benefico – spiega perchè l’Helicobacter pylori convive con l’organismo umano da almeno 50.000 anni: era verosimile che facesse anche qualcosa di utile», ha detto il coordinatore dello studio, Gianni Marone. Si spiega anche perchè questo batterio continua ad essere così fedele all’uomo da colonizzare lo stomaco di metà della popolazione mondiale, trasmettendosi da persona a persona.

La proteina capace di curare l’ulcera prodotta dal batterio si chiama Hp2-20. «Sembra essere efficace non soltanto nel curare le ulcere dello stomaco, ma anche quelle di cornea e pelle – ha spiegato Marone. Grazie a queste sue proprietà – aggiunge – la proteina potrebbe diventare in futuro un farmaco biologico», e c’è già un brevetto da parte del Centro Interdisciplinare per le Scienze immunologiche di base e cliniche dell’università Federico II.

Come un dottor Jeckyll della microbiologia, l’Helicobacter pylori ha perciò due facce opposte: può provocare seri danni con le proteine chiamate VacA e CagA, capaci di formare vacuoli nelle cellule che rivestono lo stomaco, mentre è capace di produrre la proteina »riparatrice« chiamata Hp2-20. Una doppia identità che, secondo i ricercatori, si è probabilmente sviluppata durante la lunga coesistenza con l’uomo: il batterio si sarebbe evoluto in modo da limitare al massimo i danni alla mucosa dello stomaco. Si spiegherebbe così perchè la proteina Hp2-20 si trova in tutti i ceppi del batterio, mentre le proteine responsabili dell’ulcera sono presenti solo in alcuni ceppi. «Abbiamo osservato il suo effetto protettivo sia in vitro sia in esperimenti condotti nei ratti – dice Marone – e abbiamo visto che grazie a questa proteina le ulcere guariscono più rapidamente. Inoltre – aggiunge – risultati promettenti sono stati ottenuti nelle scimmie e in altri animali».

Diventa perciò «verosimile – conclude Marone – che l’Helicobacter pylori sia in grado di sintetizzare sostanze responsabili dell’ulcera e sostanze protettive e che un’alterazione del bilancio tra le proteine responsabili di questi effetti sia responsabile della patologia o della guarigione».

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