Ostruzione delle via lacrimali: chirurgia non invasiva, decorso indolore e veloce

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Roma, 25 set. – Ne soffre una persona ogni mille dopo i cinquant’anni d’eta’. E l’incidenza, per cause ancora da chiarire, sta aumentando rispetto al passato. Le vie lacrimali ostruite sono un problema sempre piu’ frequente, soprattutto tra le donne. La Sidso, Societa’ Italiana di Dacriologia e della Superficie Oculare, ha dedicato all’ostruzione delle vie lacrimali una sessione durante il convegno ‘Approccio ‘customizzato’ alle disfunzioni lacrimali’ in svolgimento a Genova, oggi e domani.
‘I nostri occhi producono continuamente delle lacrime, ma normalmente non ce ne accorgiamo perche’ vanno nel naso, dove vengono assorbite – dice Francesco Bernardini, chirurgo oculoplastico, moderatore e relatore del convegno -. Puo’ succedere, per cause ancora non note, che ci sia un’ostruzione del condotto che collega occhi e naso, il dotto naso-lacrimale. Quindi le lacrime ristagnano nell’occhio, costringendo la persona a portare con se’ il fazzoletto per asciugarsi continuamente, anche piu’ di dieci volte al giorno’. Un fastidio, insomma, che col tempo non migliora, anzi, puo’ portare a conseguenze spiacevoli: ‘Esistono dei colliri che possono dare un sollievo temporaneo, ma certo non riaprono il canale ostruito e dunque non risolvono il problema – prosegue Bernardini -. A lungo andare, il ristagno del liquido lacrimale causa molto spesso infezioni croniche e, piu’ raramente, episodi acuti di ascesso del sacco lacrimale’. La soluzione e’ esclusivamente chirurgica. ‘La ‘vecchia’ scuola proponeva un intervento, peraltro messo a punto dagli italiani, che era piuttosto invasivo. Prevedeva un’operazione di chirurgia generale, con sacche di emotrasfusione perche’ si perdeva molto sangue, e una percentuale di successo del 50%. Insomma, un intervento senza dubbio doloroso, in cui solo un paziente su due otteneva risultati soddisfacenti, per questo molti medici non lo consigliavano’, afferma Bernardini. ‘Fortunatamente ora l’intervento si e’ modernizzato, diventando mini-invasivo e con una percentuale di successo superiore al 90%. Viene eseguito in 20 minuti in regime di day hospital, non si perde sangue, non ci sono dolori e non restano cicatrici. Il sacco lacrimale viene riaperto nel naso e le lacrime riprendono a scorrere nel naso, risolvendo il disturbo. Per quanto mi riguarda e’ una delle operazioni piu’ frequenti che faccio, con una media di quattro o cinque a settimana’.

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