Cervarix contro le forme piu’ aggressive dell’HPV
I dati presentati nell’ambito della diciannovesima edizione del Congresso Mondiale della Federazione Internazionale di Ginecologia ed Ostetricia (FIGO) in corso a Cape Town, dimostrano che Cervarix e’ altamente efficace nel proteggere nei confronti dei virus HPV 16 e 18, i due ceppi virali piu’ comunemente responsabili del tumore della cervice uterina. Inoltre i risultati dimostrano l’efficacia di Cervarix anche nella protezione dalle lesioni CIN 2+ associate a 12 altri tipi di HPV oltre al 16 e al 18, tra i quali il 31, il 33 e il 45. La protezione nei confronti delle lesioni precancerose causate da HPV 16, 18 e 45 appare importante visto che questi ceppi virali sono associati con le forme maggiormente aggressive di cancro della cervice uterina, gli adenocarcinomi, piu’ comuni nelle donne giovani e piu’ difficili da diagnosticare attraverso lo screening.
Altri studi presentati al congresso FIGO confermano l’importanza della protezione nei confronti di HPV 16, 18 e 45. Una ricerca dimostra infatti che l’85 per cento dei casi di adenocarcinoma sono legati a infezione da HPV 16 (46,9 per cento), HPV 18 (29,6 per cento) e HPV 45 (10,5 per cento) e che l’adenocarcinoma e’ responsabile di circa il 10 per cento dei casi di carcinoma invasivo della cervice uterina. Quindi un vaccino che offra protezione nei confronti di questi tre ceppi di HPV puo’ aiutare a ridurre significativamente l’incidenza di tumori con queste caratteristiche. Nell’ambito del Congresso FIGO vengono inoltre presentati i risultati dei piu’ recenti studi clinici che hanno valutato la capacita’ di indurre una risposta immunitaria (cioe’ l’immunogenicita’) da parte di Cervarix: nuovi dati derivanti dall’analisi dei risultati del primo e piu’ ampio studio comparativo su larga scala (HPV 010) tra i due vaccini registrati mostrano che la vaccinazione con Cervarix genera una numero di cellule T significativamente piu’ elevato rispetto a quella con Gardasil®; un’analisi di quattro studi clinici di fase III dimostra che il vaccino di GSK induce valori anticorpali elevati e sostenuti nei confronti dei virus HPV 16 e 18 sia nel sangue che nella cervice uterina, il sito di infezione in cui la presenza anticorpale e’ particolarmente importante; i dati dimostrano che la vaccinazione con Cervarix favorisce livelli elevati e sostenuti di anticorpi nei confronti dei virus HPV 16 e 18 nel sangue per 7,3 anni dopo la somministrazione del vaccino. Si tratta del piu’ lungo periodo di osservazione registrato con un vaccino anti-HPV. In questo studio Cervarix ha anche dimostrato di avere un profilo di sicurezza simile al trattamento di controllo. Hugues Bogaerts, Vice President e Senior Medical Director di GSK, commenta: “Questi dati confermano efficacia e tollerabilita’ del vaccino oltre alla bonta’ delle aspettative riposte da GSK nel proprio sistema adiuvante AS04 utilizzato in Cervarix, un importante fattore nel determinare e mantenere a lungo la risposta immunitaria”.