Invecchiamento cardiaco: scoperto un gene

0
CellS

La sua proteina è coinvolta nella regolazione del cammino di segnalazione insulina/IGF-1, che determina una modificazione dell’azione dell’isulina nelle cellule cardiache

In una sperimentazione sui topi, la soppressione di un solo gene denominato PI3K ha permesso di prevenire alcuni processi di invecchiamento del cuore, preservandone la funzionalità.

È quanto hanno annunciato Tetsuo Shioi, e colleghi della Facoltà di medicina dell’Università di Kyoto, in Giappone sull’ultimo numero della rivista “Circulation“, organo dell’American Heart Association.

“I risultati dello studio inducono a sperare che un giorno si possa arrivare a evitare lo scompenso cardiaco anche negli esseri umani”, ha spiegato Shioi. “L’età avanzata è uno dei principali fattori di rischio per lo scompenso cardiaco. Una ragione di ciò è il fatto che il progredire dell’età aumenta la probabilità di esposizione ai fattori di rischio cardiovascolari. Naturalmente, l’invecchiamento riguarda il sistema cardiovascolare nel suo complesso.”

Shioi e colleghi hanno considerato alcuni topi geneticamente modificati in modo da sopprimere l’attività di una forma del gene PI3K, che è parte del sistema di segnalazione insulina/IGF-1 che fa parte dei meccanismi di regolazione del ciclo di vita della cellula.

Una variante del gene PI3K, nota come isoforma p110α, per esempio, riveste un ruolo importante nei processi di invecchimaneto dei tessuti. Alcuni studi svolti in passato hanno dimostrato che sopprimendo l’attività dell’isoforma nel verme nematode C. elegans si incrementa la durata della sua vita, mentre nel moscerino della frutta tale soppressione previene il declino della funzionalità cardiaca legato all’invecchiamento.

Rispetto ai topi con p110α funzionante, quelli con p110α soppressa hanno mostrato di avere: una funzionalità cardiaca migliore; un livello inferiore di fibrosi; un numero inferiore di marker biologici dell’invecchiamento; uno schema di espressione genetica nelle cellule cardiache simile a quello dei topi più giovani.

I ricercatori hanno così concluso che il ruolo della PI3K nell’invecchimaneto cardiaco coinvolge la regolazione di altri punti a valle del cammino di segnalazione insulina/IGF-1, che determina una modificazione dell’azione dell’isulina nelle cellule cardiache. Il meccanismo biologico in virtù del quale la soppressione dell’attività del gene migliora la sopravvivenza dei topi, tuttavia, rimane sconosciuta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *