Premio Galeno 2009 per la prima volta ad un farmaco antiretrovirale
Raltegravir, farmaco antiretrovirale di Merck Sharp & Dohme per il trattamento dell’Hiv, capostipite della classe degli inibitori dell’integrasi, è il vincitore del Premio Galeno 2009, il prestigioso riconoscimento considerato il “Nobel” italiano dei farmaci. La giuria, presieduta dal professor Rodolfo Paoletti, ha indicato raltegravir come “farmaco innovativo dell’anno” per i benefici apportati nella terapia dei pazienti affetti da HIV.
Raltegravir è il primo antiretrovirale che abbia mai ottenuto il Premio Galeno, assegnato ogni anno in tre diverse categorie: premio alla carriera, farmaco innovativo e giovane ricercatore.
Con il riconoscimento a raltegravir è stata premiata un’innovazione terapeutica che va nella direzione delle richieste dei pazienti e della comunità scientifica: terapie antiretrovirali che assicurino una vita più lunga e più sana, globalmente migliore grazie alla potenza e alla rapidità d’azione, alla facilità dello schema terapeutico e alla riduzione di effetti collaterali silenti.
In commercio in Italia dal 2008, raltegravir agisce inibendo l’integrasi, l’enzima che, insieme alla trascrittasi inversa e alla proteasi, è essenziale per la riproduzione e la propagazione del virus all’interno delle cellule umane.
Farmaco potente, rapido, e con un buon profilo di tollerabilità raltegravir rappresenta oggi un’alternativa per i pazienti che non hanno più opzioni terapeutiche, nei quali riesce ad abbassare la carica virale con una efficacia elevata e senza gli effetti collaterali normalmente correlati alla somministrazione di terapie antiretrovirali.
Raltegravir ha, inoltre, dimostrato rapidità d’azione e potenza nei pazienti mai trattati in precedenza nello studio STARTMRK di confronto con efavirenz della durata di 48 settimane. Proprio per questo a settembre il farmaco Merck, inizialmente autorizzato per i soli pazienti che presentassero almeno un fallimento con altro antiretrovirale, ha ricevuto dall’EMEA (Agenzia Europea dei Medicinali) l’ampliamento delle indicazioni per l’impiego in associazione con altri farmaci anti-retrovirali nel trattamento dell’infezione da HIV-1 in pazienti adulti, inclusi quelli che inizino la terapia antiretrovirale per la prima volta (pazienti “naive”).
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“Con raltegravir dopo molti anni un nuovo antiretrovirale viene impiegato direttamente in prima linea, quindi non solo per i pazienti multitrattati ma anche per quelli naive. – afferma Adriano Lazzarin, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive IRCCS del San Raffaele di Milano – Con un grande vantaggio terapeutico perché noi sappiamo che quando viene utilizzato in prima linea, raltegravir riduce la carica virale e elimina maggiormente il virus circolante e all’interno dei santuari: la maggiore potenza iniziale e la migliore tollerabilità del farmaco offrono dunque maggiori prospettive di successo.”