Reflusso gastroesofageo: quando nei bambini diventa patologia
Giardini Naxos, 23 ott. – Nei bambini sani il reflusso gastroesofageo è un normale processo fisiologico che si verifica diverse volte al giorno, per brevi intervalli di tempo, senza far insorgere una sintomatologia particolare. Al contrario, si parla di Malattia da Reflusso Gastroesofageo – MRGE – quando il reflusso del contenuto gastrico causa sintomi fastidiosi e/o complicanze come vomito, tosse, perdita di peso, esofagite erosiva ed erosioni dentali.
Questo è quanto emerge dal congresso SIGENP, Società Italiana di Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica, presieduto dal Prof. Claudio Romano dell’Università di Messina e dal Prof. Salvatore Cucchiara del Policlinico Umberto I di Roma.
In occasione del Congresso è stata presentata la nuova formulazione sachet a base di esompeprazolo (granulato per sospensione orale in bustina) nella nuova indicazione per il trattamento della MRGE in età pediatrica.
Si tratta in assoluto del primo inibitore di pompa protonica indicato nella fascia da 1 a 11 anni di età e con una formulazione tale da facilitarne la somministrazione proprio ai bambini.
Commenta il Prof. Romano: “Questa formulazione di granulato in bustine è unica e rappresenta una novità assoluta che migliorerà l’aderenza alla terapia rispetto alle capsule e, conseguentemente, l’efficacia del trattamento. Studi di farmacodinamica sull’esomeprazolo hanno evidenziato come questa molecola presenti, rispetto agli altri inibitori di pompa protonica, un più adeguato e prolungato controllo delle secrezione acida”.
In merito alla patologia in età pediatrica spiega il Prof. Cucchiara del Policlinico Universitario Umberto I di Roma: “Il reflusso è una condizione piuttosto normale in gran parte dei bambini. Il primo evento avviene frequentemente durante i primi 12 mesi di vita con un picco di incidenza di circa il 60% intorno ai 4 mesi. Almeno un episodio di rigurgito al giorno si verifica nel 50% dei lattanti al di sotto dei 3 mesi di vita.” – prosegue il Professore -“Ma quando il reflusso di contenuto gastrico in esofago determina uno stato di malattia, ad esempio con un danno alla mucosa esofagea (esofagite), si parla di MRGE”.
A conferma dell’utilizzo degli inibitori di pompa protonica in età pediatrica, risultano interessanti i dati emersi da uno studio multicentrico in cui 109 pazienti con MRGE dimostrata endoscopicamente (da 1 a 11 anni di età) sono stati trattati con esomeprazolo una volta al giorno per 8 settimane. Dei 45 pazienti sottoposti a ulteriore verifica endoscopica, in quanto affetti dalla forma erosiva, 42 erano guariti dall’esofagite erosiva durante le 8 settimane di trattamento.
“L’esofagite” aggiunge il prof. Romano “ha un’incidenza valutabile tra il 5-8% nella fascia di popolazione al di sopra degli 8 anni e, insieme ad altri sintomi quali il bruciore (pirosi) e il dolore gastrico (epigastralgia), può interferire sulla qualità di vita del bambino determinando interruzione scolastica e risvegli notturni”. “La nuova formulazione” Ricorda il Prof. Cucchiara “viene incontro ai bisogni di tante famiglie e di tanti pediatri che prescrivono le terapie ai piccoli incapaci di deglutire compresse con il rischio di somministrazione del farmaco in modo incontrollato e non ottimale”.
Oltre al pediatra, anche la famiglia risulta avere un ruolo molto importante nell’affrontare insieme al bambino la malattia e può dare un contributo significativo curando l’alimentazione del piccolo in modo attento, evitando quindi cioccolato, merendine farcite, succhi di frutta confezionati, bevande gassate, panna, burro, insaccati. In sintesi, adottando una sana dieta mediterranea ed evitando il soprappeso del bambino.
“Pediatri e genitori costituiscono quindi un sostegno imprescindibile per la gestione e cura della MRGE, una patologia che colpisce anche i più piccoli” conclude il Prof. Romano.