Stress: il 70% di italiani ne paga le conseguenze

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Il 70% degli italiani muore per malattie causate da stress. E’ il dato preoccupante contenuto in uno studio del Dipartimento di Studi Clinici dell’Universita’ “La Sapienza di Roma” in collaborazione con l’AISIC. Tanto che il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Mario Falconi, ha proposto l’istituzione di una commissione permanente sullo stress e l’organizzazione di evento dedicato a questo tema. “Lo stress cronico e’ tra i fattori piu’ rilevanti della nella genesi delle patologie piu’ diffuse nei paesi industrializzati”, ha spiegato la presidente dell’AISIC, Cinzia De Vendictis durante la conferenza stampa tenutasi stamane al CNR. “Si tratta delle malattie cronico-degenerative, che includono le patologie cardiovascolari, tumori, broncopneumopatie croniche ostruttive, cirrosi epatica, le malattie intestinali che nell’insieme costituiscono piu’ del 70% delle cause di morte”. Un allarme lanciato anche dall’OMS, secondo cui entro il 2020 tumori e bronco pneumopatie cronico ostruttive costituiranno la terza causa di morte.
Tra i disturbi causati dallo stress anche l’ipertensione che, oltre alle patologie cardiovascolari, puo’ essere causa di diabete e infarto. Colpisce il 25% degli italiani, circa 15 milioni di persone, percentuale che raggiunge l’80% se si considerano gli “over 65”. “Ansia, depressione, alcolismo, disadattamento sociale, abuso di farmaci, sono tutte possibili complicazioni dell’ansia da stress”, sottolinea De Vendictis. “Particolare attenzione merita la depressione, che colpisce nell’arco della vita il 15-20% della popolazione. Tuttavia 6 depressi su 10 non vengono diagnosticati come tali dai medici e e dei 40 su 100 che vengono identificati come depressi, solo al 51% viene prescritta una cura. Di conseguenza solo il 18% dei depressi riceve una terapia appropriata”. Gli esseri umani sono possono tollerare solo un certo grado di stress, cioe’ quello che consente di sopravvivere anche in circostanze eccezionali e che viene definito “stress buono”. Esiste pero’ lo stress cronico, che deriva dal persistere nel tempo di piu’ stressori – cioe’ eventi traumatici, condizioni ambientali, cognitivi, stili di vita – che fanno superare la cosiddetta soglia critica oltre la quale l’organismo non riesce piu’ a difendersi e la naturale capacita’ di adattarsi viene a mancare. Di conseguenza il sistema immunitario si indebolisce, l’organismo diventa piu’ vulnerabile alle infezioni, alle malattie e allo sviluppo di patologie autoimmuni: e’ evidente che ognuno reagisce in base alle caratteristiche e predisposizioni costituzionali. Luciana Sinisi, presidente della commissione ambiente e salute dell’Ordine dei Medici di Roma, ha puntato l’indice anche sui fattori ambientali come causa di stress (inquinanti domestici, inquinamento acustico ed elettromagnetico, ecc.) e responsabili di malattie ad esso correlate. Se inoltre si considera che e’ ansioso un cittadino su tre, uno su cinque si rivolge allo psichiatra, 12 milioni e mezzo di italiani fa uso di ansiolitici, aumenta la depressione tra i piu’ giovani, i disturbi del sonno riguardano il 14% della popolazione, aumenta l’ipertensione da stress, si comprende, oltre al disagio generalizzato della popolazione, anche l’aumento dei costi. E’ stato infatti calcolato che solo nello scorso anno, l’importo per terapie da malattie causate da stress ha rappresentato piu’ della meta’ della spesa sanitaria nazionale. L’OMS ha calcolato che in Italia, il solo costo di giornate di lavoro perse a causa della depressione, e delle sue conseguenze sulle relazioni interpersonali, delle sofferenze dei nuclei familiari e degli atti auto-lesivi incide per 5 mld di euro all’anno. “Lo stress non risparmia nessuno”, conclude De Vendictis. “Per questo e’ necessario mettere la persona nel suo complesso al centro dell’attenzione nel rapporto medico-paziente. Solo cosi’ possono essere identificate in tempo tulle le possibili cause di stress (personale, lavorativo, ambientale, relazioni)”.

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