Vaccinazione contro il Papillomavirus umano : l’effettiva capacità di prevenire le patologie genitali

HPV - virus

“I parametri per valutare l’efficacia della vaccinazione contro il Papillomavirus umano (HPV) si devono basare sull’effettiva capacità di prevenire le patologie genitali correlate al virus. Oggi grazie a questa vaccinazione e all’implementazione dei programmi regionali possiamo efficacemente prevenire molte patologie correlate a questo virus. Entrambi i vaccini disponibili, il bivalente e il quadrivalente, sono efficaci nel prevenire oltre il 70% delle forme di cancro del collo dell’utero. Il vaccino quadrivalente protegge anche dalle lesioni precancerose di vulva e vagina e dai condilomi (verruche) genitali ”. A fare il punto sulle patologie HPV correlate e la loro prevenzione è il prof Giancarlo Icardi, responsabile del dipartimento d’Igiene presso l’Università degli studi di Genova, nell’ambito dell’XI Congresso nazionale della Società Italiana d’Igiene (SITI) in corso a Napoli.
Studi clinici hanno evidenziato che il vaccino quadrivalente anti HPV, Gardasil®, è l’unico in grado di prevenire le patologie causate dai tipi di Papillomavirus 6, 11, 16 e 18 con un’efficacia prossima al 100% mantenuta fino a quasi 10 anni nello studio iniziale ‘proof of principle’ . Inoltre, un recente studio, pubblicato sul Lancet, ha dimostrato che il vaccino quadrivalente è altamente efficace nelle donne fino a 45 anni.
A ciò si aggiungono i dati provenienti da uno studio australiano che dimostrano come in una popolazione estesamente vaccinata con il vaccino quadrivalente (come avvenuto in Australia), si è assistito ad una riduzione di quasi il 50 per cento delle nuove diagnosi di condilomatosi genitale (verruche o creste di gallo) in un solo anno dall’avvio della vaccinazione. Questi sono i primi risultati dalla “vita reale” a conferma dei benefici ottenibili con il vaccino quadrivalente. “Un dato molto interessante che ci dà immediata visione delle indicazioni di efficacia di questa vaccinazione – afferma la prof.ssa Barbara Suligoi, epidemiologa Direttore del Centro Operativo AIDS presso l’Istituto Superiore di Sanità.- Il dato australiano è il primo a dimostrare l’efficacia di riduzione di una patologia HPV correlata, nella vita reale”.
Ad oggi tutte le regioni vaccinano gratuitamente le ragazze di 12 anni e solo in alcune l’offerta gratuita è stata estesa anche ad altre fasce d’età. Ma l’iniziativa più importante messa in atto da alcune Regioni è quella del ‘social price’: una misura che consente a tutte le donne fino a 26 anni, che non rientrano nelle fasce di gratuità, di accedere alla vaccinazione presso le ASL pagando circa 1/3 del prezzo praticato in farmacia.
“La Società Italiana d’Igiene si fa portatrice da tempo di questo messaggio a favore dell’implementazione di un prezzo agevolato presso le ASL per tutte le donne fino a 26 anni; ciò favorirebbe il raggiungimento di elevate coperture vaccinali nel rispetto degli obiettivi della sanità pubblica e garantirebbe alle donne la libertà di scelta per la tutela della propria salute”, aggiunge il prof. Carlo Signorelli, vice presidente della SITI.