Emicranie e terapie ormonali si traducono in ictus

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due probabili cause di emicrania, illustrate da Adam

Donne che seguono terapie ormonali (es.: post menopausa), hanno probabilità decisamente doppie di incorrere in episodi di ictus ischemico.

due probabili cause di emicrania, illustrate da Adam
due probabili cause di emicrania, illustrate da Adam

Che l’emicrania sia associata a un maggio rischio di incorrere in un ictus non è certo una novità, tenuto conto che tale correlazione è argomento di ben 1800 articoli pubblicati nella letteratura medica.

Ora però una nuova metanalisi dei ricercatori della Johns Hopkins University guidati da Saman Nazarian ha precisato l’entità di tale rischio con un’attenta selezione di 21 studi omogenei per disegno, per soggetti reclutati – complessivamente più di 622.000 – e per metodi matematici e statistici utilizzati per elaborare i dati.

Stando ai dati presentati in una sessione dell’annuale convegno dell’American Heart Association’s (AHA) in corso a Orlando, in Florida, il numero di eventi di ictus ischemico, in cui cioè si verifica l’ostruzione di una delle piccole arterie che portano il sangue al cervello, è 2,3 volte più frequente nei soggetti emicranici rispetto a coloro che non soffrono di questo disturbo. Nei soggetti in cui l’emicrania è associata a sintomi visivi – flash di luce, linee a zig zag e offuscamento nelle zone periferiche – il fattore di rischio sale di 2,5 volte, mentre nel sottogruppo dei soggetti di sesso femminile addirittura a 2,9 volte.

Secondo Nazarian, le conclusioni dello studio dovrebbero indurre a considerare anche sotto questa luce la gestione del paziente affetto da emicrania di grado severo e da sintomi visivi. Nel caso delle donne emicraniche, per esempio, è da valutare attentamente l’opportunità di mantenere terapie ormonali sostitutive o anticoncezionali.

Proprio il diffuso utilizzo di tali sostanze è la probabile origine del maggior rischio di eventi ischemici nella popolazione femminile, ipotizzano gli autori. Da valutare con ulteriori studi la possibilità di prevenzione mediante la somministrazione di acido acetilsalicilico nella popolazione di emicranici

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