Il rilevante ruolo della flora batterica: quando gli alimenti sono solo parte di una buona dieta

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Il valore nutritivo degli alimenti dipende anche dalla composizione della popolazione batterica dell’intestino. Quella sbagliata favorisce l’obesità anche con una buona dieta.

Passando da una dieta prevalentemente vegetale e povera di grassi a una ricca di grassi e zuccheri, la flora batterica intestinale cambia drasticamente già nel giro di 24 ore, con la proliferazione di microrgansmi che facilitano l’assimilazione di queste sostanze e favoriscono l’insorgenza dell’obesità.

E’ questo il risultato di uno studio condotto presso la Washington University School of Medicine a St. Louis e pubblicato sulla rivista “Science Translational Medicine.

Precedenti ricerche avevano indotto Jeffrey I. Gordon, che ha diretto questo studio, a stabilire un nesso fra l’obesità e le migliaia di miliardi di microrganismi che vivono nell’intestino e concorrono alla digestione e all’assimilazione degli alimenti, tanto da ipotizzare che il loro valore nutritivo e calorico non sia assoluto, ma dipenda almeno in parte dalla specifica composizione della popolazione batterica dell’intestino.

“Mettere a fuoco ciò che scatena malnutrizione e obesità nell’uomo è difficile a causa dei numerosi fattori – genetici, culturali e ambientali, come la dieta – che è difficile controllare”, dice Gordon. “Ricreando l’ecosistema dell’intestino umano nei topi siamo riusciti a controllare queste variabili ottenendo informazioni che ci permetteranno di sviluppare ipotesi da testare nell’uomo.”


Dopo aver creato questi topi dall’ecosistema intestinale umano, i ricercatori li hanno sottoposti a differenti tipi di diete, e in particolare a una dieta vegetale e povera di grassi e una di tipo “occidentale” ricca di grassi e zuccheri, constatando rapide variazioni quando si passa dall’una all’altra.



“Siamo stati sorpresi dall’osservare il rapido cambiamento nelle comunità microbiche dei topi con dieta ad alto contenuto di grassi e/o di carboidrati. Valutando in 4-6 ore il tempo necessario ai batteri per muoversi in tutto l’intestino, ciò significa che l’inizio del cambiamento nella popolazione batterica è avvenuto 18-20 ore dopo l’esposizione alla dieta occidentale”, ha osservato Peter Turnbaugh, che ha preso parte allo studio.

Rispetto ai topi di controllo quelli che passavano a una dieta occidentale hanno mostrato una ampia proliferazione di batteri intestinali delle classi Erysipielotrichi e Bacilli, appartenenti entrambi al phylum dei Firmicutes, a danno delle popolazioni di microrganismi del phylum dei Bacteroidetes, un cambiamento che precedenti studi di Gordon avevano mostrato essere correlato all’obesità.

A riprova delle conclusioni dello studio, trapiantando le comunità dei Firmicutes nell’intestino dei topi a dieta vegetale e povera di grassi, anche questi acquistavano rapidamente peso anche se non veniva modificata la dieta.

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