L’integrita’ della pelle e’ il primo scudo contro le allergie
Qualcuno la definisce un’idea rivoluzionaria e potrebbe avere in futuro implicazioni importanti nella prevenzione primaria delle allergie, soprattutto di tipo respiratorio.
La causa di tutto risiederebbe nella pelle: le sue alterazioni strutturali favorirebbero la penetrazione nell’organismo di molecole sensibilizzanti con conseguente comparsa delle allergie. Ovvero: si nasce con una predisposizione che porta alla dermatite atopica e alle varie allergie ma è a causa della dermatite che le persone predisposte si sensibilizzano e iniziano a produrre anticorpi IgE in eccesso. Curare adeguatamente la dermatite quindi potrebbe in teoria evitare l’insorgenza delle allergie.
Recenti ricerche magistralmente sintetizzate in un articolo pubblicato sull’autorevole ‘The New England Journal of Medicine’, mostrano come il meccanismo con cui si diventa allergici ai pollini o agli acari della polvere coinvolge direttamente la nostra pelle – ha spiegato Carlo Mazzatenta, consigliere ADOI – U.O. Dermatologia Ospedale di Lucca, in occasione del 48° Congresso dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani (ADOI), che si è appena concluso a Venezia – Nei pazienti con dermatite atopica, che si manifesta con cute arrossata e pruriginosa, si può infatti osservare una alterazione ereditaria delle cellule epidermiche cui consegue una parziale destrutturazione della pelle, che perde la sua naturale integrità e si presenta secca e desquamante”.
Ciò si traduce in infiammazione e relativo forte prurito anche per stimoli lievi, come indossare indumenti di lana, il vento il freddo o per essersi lavati con detergenti troppo aggressivi. “La conseguenza più importante di questa alterazione strutturale – ha proseguito il Consigliere ADOI – è che essa può favorire la penetrazione nell’organismo degli allergeni, cioè di quelle molecole che, in pazienti predisposti, inducono il sistema immunitario a produrre un eccesso di anticorpi di un particolare tipo (IgE) che sono poi responsabili della comparsa di manifestazioni allergiche come la rinite o l’asma allergica”.
“La dermatite atopica colpisce soprattutto nelle aree industrializzate – ha sottolineato Patrizio Mulas, Presidente Emerito ADOI – Nelle città si riscontra il triplo dei casi, con una prevalenza dal 15 al 30% tra i giovani e fino a un adulto su dieci. Di solito la malattia inizia nella prima infanzia: il 45% nei primi sei mesi di vita, il 60% nel primo anno e l’85% prima dei 5 anni di età. Fortunatamente la dermatite ha una spontanea remissione prima della adolescenza in oltre il 70 % dei casi. In molti casi la presenza della dermatite anticipa la comparsa delle allergie respiratorie (che rappresentano la terza causa di malattia cronica in Italia, interessando oltre dieci milioni di persone e colpendo in particolar modo i più piccoli) anche se nei primi due anni di vita oltre il 50% dei pazienti con dermatite non mostra alcun segno di aumentata produzione di IgE”.
Alla luce di questa nuova visione del problema allergie, “logica conseguenza è che il prendersi cura della pelle fin dal primo manifestarsi della dermatite, migliorandola e ‘ristrutturandola’ con adeguate terapie, oltre a eliminare il rossore e il prurito, può essere un atto di prevenzione della insorgenza di allergie – ha concluso Mazzatenta – Peraltro queste ricerche spiegano anche perché non sempre la dermatite atopica si associa alle allergie; infatti, mentre la dermatite dipenderebbe direttamente dalle alterazioni di struttura della epidermide la comparsa delle allergie sarebbe conseguenza di una ulteriore predisposizione a produrre anticorpi in eccesso presente solo in alcuni pazienti”.