Fibrillazione atriale e rischio ictus:nuovo intervento risolutivo e ottimi risultati conseguiti
Nuovo traguardo della cardiologia italiana nel trattamento delle malattie cardiovascolari. Sono stati eseguiti giovedi’ e venerdi’ scorso, a Milano e a Bari, i primi interventi per ridurre il rischio di ictus in pazienti affetti da fibrillazione atriale.
A Bari, l’intervento e’ stato effettuato dalla equipe di Giuseppe De Martino e Fernando Coltorti, insieme a Cataldo Labriola, della Casa di Cura Santa Maria di Bari.
L’operazione consiste nel ”chiudere con un ‘tappo’ l’auricola sinistra ed impedire che eventuali coaguli possano staccarsi”, ha spiegato De Martino. Il ‘tappo’ si chiama ‘Watchman LAA closure device’.
Secondo gli esperti, il sistema protegge il paziente dal rischio di ictus o embolia sistemica, eliminando la necessita’ di una lunga terapia anticoagulante. Secondo De Martino, ”l’intervento e’ stato testato su circa 1000 pazienti dimostrando l’equivalenza dei benefici rispetto ai farmaci ed un vantaggio sui rischi emorragici”.
L’intervento viene effettuato con una puntura sulla coscia sotto sedazione. Il paziente viene dimesso 1 o 2 giorni dopo l’intervento la cui durata media varia da 1 a 2 ore. ”La parte critica della procedura – ha sottolineato Coltorti – consiste nella puntura, una manovra tipica nel trattamento della fibrillazione atriale, e nella corretta visualizzazione dell’anatomia dell’auricola”. ”Per questo motivo – ha spiegato Labriola – e’ importante studiare l’anatomia del singolo paziente con l’ausilio di piu’ metodiche quali”.
”La chiusura della auricola sinistra – ha concluso De Martino – rappresenta l’unico sistema col quale e’ stato effettuato uno studio clinico che ne dimostra l’efficacia e la sicurezza per il paziente”.