Polmonite: diagnosi precoce salva-vita da un semplice test delle urine
Forse è sottovalutata come patologia, ma uno dei principali decessi legati a complicazioni respiratorie è proprio la polmonite, diagnosticata sempre troppo tardi, o sintomatologia presa poco in considerazione. Eppure tra le conseguenze di malattie come l’influenza A, per esempio, c’è anche quella di avere delle complicazioni che possono sfociare in polmonite e, in alcuni casi, portare alla morte persone predisposte. Tuttavia, è innegabile che ogni anno muoiono in molti a causa di questa patologia che interessa i polmoni. Solo in Italia si stima che ogni anno siano circa 7.000 i decessi tra gli adulti a causa della polmonite, non dimenticando che sia l’Unicef che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno definito questa patologia il “killer dimenticato” dei bambini.
Ecco quindi l’importanza “vitale” di poter contare su nuovi ed efficaci metodi diagnostici.
I ricercatori dell’University of California-Davis, (UC-D) ricordano che a causare la polmonite possono essere diversi fattori, tra cui una varietà di batteri, virus e altri microbi. E poiché la presenza di questi agenti patogeni è difficile da rilevare con i convenzionali esami del sangue, sottolinea la dr.ssa Carolyn Slupsky, si rischia di ritardare il trattamento antibiotico che potrebbe curare nel modo adeguato e opportunamente la malattia.
Quello che si è scoperto con questo nuovo studio è che si può dar vita a un nuovo test che utilizza le urine per diagnosticare precocemente la polmonite per poter intervenire tempestivamente e salvare molte vite.
Nello studio sono state analizzate le urine di pazienti affetti da polmonite causata da S. pneumoniae. Queste sono state comparate con altre urine di pazienti affetti da altri tipi di patologie polmonari così come da polmonite causata però da altri agenti patogeni.
Quello che è emerso è che l’infezione causata dallo Streptococco pneumoniae produce un modello distinto di metaboliti allo stesso modo di come le impronte digitali sono distinte le une dalle altre e possono servire per individuare un soggetto preciso.
Questo tipo di riconoscimento particolare apre la strada a quella che potrebbe essere la via più rapida per diagnosticare la polmonite in modo che i pazienti possano iniziare la cura prima e con il giusto farmaco, concludono i ricercatori.
Source: lo studio è stato pubblicato sul “Journal of Proteome Research”.