[Sanitanews] Universita’ di Modena: l’ossidazione della cellula, sulla rivista Nature Protocols

0
membrana_cellulare


La rivista Nature Protocols, una delle voci piu’ autorevoli a livello internazionale nel campo dello sviluppo di nuove tecnologie e metodiche scientifiche, ha pubblicato un articolo di autori tutti modenesi, appartenenti al gruppo del prof. Andrea Cossarizza, docente di Immunologia, del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Universita’ di Modena e Reggio Emilia. L’ articolo riporta i risultati di uno studio sulle caratteristiche dei sistemi ossidanti e antiossidanti sulla cellula.

‘La metodologia sviluppata, che e’ applicabile pressoche’ a qualunque tipo di cellula, – ha spiegato il prof. Cossarizza – permettera’ di comprendere meglio il ruolo delle specie reattive dell’ossigeno (molecole tossiche, ndr) e dei meccanismi difensivi antiossidanti in numerosissime patologie umane, dal cancro alle malattie cardiovascolari, all’ arterosclerosi, al diabete, alle malattie neurodegenerative, quali ad esempio la malattia di Alzheimer o il morbo di Parkinson, al processo di invecchiamento fisiologico’. La ricerca, condotta grazie all’utilizzo di una sofisticata strumentazione di cui dispone l’Ateneo, ha identificato le principali caratteristiche dei sistemi ossidanti/antiossidanti presenti all’interno della cellula e ha identificato le strategie messe in atto dalle cellule per mantenere un corretto bilanciamento tra produzione di molecole tossiche (quali appunto le specie reattive dell’ossigeno) e utilizzo di molecole antiossidanti.

In particolare, lo studio ha dimostrato per la prima volta come variano i livelli di glutatione (principale molecola dotata di una grande attivita’ antiossidante presente all’interno delle cellule), all’aumento dei livelli intracellulari di diverse specie reattive dell’ossigeno misurando contemporaneamente, a livello di singola cellula, tutte queste molecole.

Riferimento articolo: Simultaneous analysis of reactive oxygen species and reduced glutathione content in living cells by polychromatic flow cytometry.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *