Una lipoproteina, ‘grassa’ nemica del cuore


Tuttavia – spiega sul ‘New England Journal of Medicine’ il gruppo coordinato da Martin Farrall – la Lp(a) è decisamente meno pericolosa del colesterolo Ldl e alcuni tipi di farmaci già in commercio possono limitarne i rischi.
La Lp(a) si eredita, precisano Farrall e colleghi. ‘Scandagliando’ il Dna, gli studiosi hanno scoperto che una persona su 6 presenta uno o più geni a rischio di elevati livelli di questa sostanza. Che pur non ostruendo le arterie come fa invece il colesterolo Ldl, favorisce comunque la formazione di trombi e contribuisce così ad aumentare le probabilità complessive di eventi cardiovascolari.
Ora che il pericolo legato alla Lp(a) è stato definito in modo più preciso, la speranza dei ricercatori Gb è quella di migliorare le strategie ‘salvacuore’ agendo su un doppio fronte: contro il colesterolo Ldl, che resta il nemico numero uno, e contro la Lp(a)
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