Cure palliative: un enorme passo avanti, ma anche un’occasione mancata
La Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani si complimenta con il Governo e con i parlamentari per l’approvazione al Senato dell’AS 1771 sul trattamento del dolore e le cure palliative. Ma fa presente che si poteva agevolare ulteriormente il paziente
Roma, 28 gennaio 2010 – La Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani si complimenta con il Governo e con i parlamentari per l’approvazione al Senato dell’AS 1771 sul trattamento del dolore e le cure palliative.“Si tratta di un sostanziale passo avanti per il nostro paese” dice il Presidente Andrea Mandelli “l’eliminazione di molti vincoli burocratici eviterà ai pazienti in trattamento del dolore e a chi li assiste una serie di contrattempi dovuti, per esempio, a vizi formali nella prescrizione. Non si dovrà più tornare dal medico, ma le difficoltà potranno essere risolte direttamente in farmacia”. Questo giudizio positivo non può però nascondere “che si poteva fare un ulteriore passo avanti nel miglioramento del servizio reso ai pazienti” prosegue Mandelli. Il riferimento è all’emendamento che prevedeva per il farmacista la possibilità di allestire, su indicazione del medico, preparazioni magistrali multiple di farmaci anche stupefacenti. Oggi il farmacista può ovviamente preparare un farmaco personalizzato su prescrizione del medico, ma la norma prevede che la preparazione avvenga solo dopo che è stata presentata la ricetta. E’ evidente, quindi, che la consegna al paziente del medicinale prescritto non può essere immediata, come invece la situazione richiede.“L’emendamento presentato dal Senatore D’Ambrosio Lettieri prevedeva che il farmacista, su indicazione del medico potesse cominciare la preparazione del farmaco personalizzato prima della consegna della ricetta, comunque necessaria per il ritiro del farmaco, e soprattutto disponeva che potesse allestire dei multipli, cioè, per intendersi, più confezioni del preparato. In questo modo si sarebbe potuto facilmente venire incontro alle esigenze del singolo paziente, ma anche a quelle di ambulatori e strutture” spiega Mandelli. Il provvedimento non avrebbe leso i diritti delle case farmaceutiche titolari dei brevetti, né avrebbe comportato una maggiore spesa per il Servizio sanitario, visto che non si tratta di farmaci rimborsabili: si trattava semplicemente di venire incontro alle esigenze del paziente. “E vorrei ricordare che quasi sempre il paziente che richiede la personalizzazione del farmaco versa in condizioni particolari” prosegue il Presidente dei farmacisti italiani: basti pensare ai bambini, per i quali spesso non esistono formulazioni industriali ad hoc. Risulta quindi del tutto incomprensibile l’opposizione venuta dalla Commissione Bilancio sulla base della mancata copertura economica del provvedimento. Quale copertura sarebbe occorsa, visto che il provvedimento non comportava nessuna spesa per il Servizio sanitario? Non si è certo salvata la compatibilità economica, si è soltanto persa un’occasione. Ci auguriamo” conclude Andrea Mandelli ”visto che l’emendamento è stato trasformato in ordine del giorno accolto dal Governo, che la questione possa essere ripresa in considerazione nel prossimo futuro”.
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Maurizio Imperiali
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