Dal CNR uno studio su due proteine che riparano il tessuto cardiaco
Roma, 28 gen – Cripto e Tbx1, due proteine coinvolte nello sviluppo delle cellule staminali cardiache, possono essere utilizzate per riparare il cuore: a sostenerlo sono due studi realizzati dall’Istituto di Genetica e Biofisica del Cnr, da cui emerge che grazie a un meccanismo naturale che consente di espandere e prevenire il differenziamento prematuro delle cellule staminali cardiache e’ possibile riparare i danni causati al cuore dalla cardiopatia ischemica, principale causa di morte nei paesi industrializzati.
Il primo lavoro, pubblicato su Circulation – organo ufficiale dell’American Heart Association – riguarda la proteina Cripto. ”Una molecola – spiega Gabriella Minchiotti, ricercatrice dell’Istituto di genetica e biofisica ‘Adriano Buzzati Traverso’ (Igb-Cnr) di Napoli – in grado di promuovere il differenziamento delle cellule staminali in cardiomiociti, agendo come ‘interruttore molecolare’ nelle primissime fasi dello sviluppo embrionale dei mammiferi: se accesa determina il ‘destino cardiaco’ delle cellule; se spenta o assente blocca la cardiogenesi, promuovendo la formazione di neuroni”.
Il secondo studio, pubblicato anch’esso su Circulation, riguarda invece la proteina Tbx1 ed e’ stato guidato da Antonio Baldini, direttore dell’Istituto di genetica e biofisica ‘Adriano Buzzati Traverso’ (Igb-Cnr) di Napoli.
”Il gene che codifica Tbx1 – afferma Baldini – e’ coinvolto nella sindrome di DiGeorge o Velocardiofacciale, una malattia genetica relativamente frequente che comporta anche difetti cardiaci”. Studi precedenti avevano evidenziato una mutazione di Tbx1 nelle cardiopatie congenite, ”ma solo oggi – chiarisce il direttore dell’Igb-Cnr – sono certi i meccanismi regolatori. Esiste una popolazione di cellule ‘tri-potenti’ capaci di differenziare tre tipi cellulari diversi essenziali per la formazione del tessuto cardiaco: i cardiomiociti, le cellule endoteliali dei vasi e delle cavita’ cardiache, e le cellule della muscolatura liscia che circondano i vasi all’interno del cuore”.
Quando questa popolazione non produce piu’ Tbx1, le cellule iniziano a differenziarsi. ”I risultati della ricerca dimostrano che Tbx1 e’ necessario per una proliferazione delle cellule tri-potenti sufficiente per il normale sviluppo del cuore – continua Baldini -. E allo stesso tempo ne impedisce il differenziamento precoce, affinche’ venga mantenuto un ‘serbatoio’ di cellule indifferenziate per la crescita del cuore”.
”Cripto e Tbx1 – conclude il direttore dell’Igb-Cnr – sono due proteine distinte nelle fasi di sviluppo. La prima agisce a monte, durante la fase di ‘decisione’ del fato cellulare, la seconda a valle, quando il fato cellulare e’ gia’ deciso ma le cellule sono ancora immature e in grado di differenziare i tipi cellulari del tessuto cardiaco”.