Farmaci per l’ipertensione riducono la progressione dell’Alzheimer

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aldosterone

Dei comuni farmaci utilizzati per controllare la pressione del sangue sono stati scoperti essere efficaci nel ridurre la frequenza e la progressioni dei disturbi legati alla demenza e malattie come l’Alzheimer.

Sono i farmaci inibitori dei recettori dell’angiotensina (ARB) che, secondo i ricercatori della Boston University School of Medicine (BUSM) avrebbero queste potenzialità. E, per arrivare alle loro conclusioni hanno analizzato i dati provenienti da un ricco database di proprietà del Dipartimento di Salute US detto DVAHS.

I dati osservati riguardavano persone che assumevano i farmaci ARB e sono stati confrontati con soggetti con un analogo stato di salute che, tuttavia, assumevano farmaci diversi.
I risultati ottenuti sono stati sorprendenti: nei soggetti che curavano l’ipertensione con i farmaci ARB il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer o la demenza era ridotto del 50%, mentre coloro che assumevano sia i farmaci ARB che i farmaci ACE (convertitori dell’enzima angiotensina) si mostrava una riduzione del rischio del 55%.
Un’ulteriore valore aggiunto è stato scoprire che tra le persone già sofferenti di demenza o Alzheimer, l’assunzione di questi farmaci ha ridotto del 67% la probabilità di essere ricoverati in casa di cura o morire.

Il dr. Benjamin Wolozin, coordinatore dello studio e professore di farmacologia, ha dichiarato che i dati suggeriscono chiaramente che i farmaci ARB proteggono dallo sviluppo e progressione di Alzheimer e demenza.
Lo studio è stato pubblicato sul numero di gennaio del “British Medical Journal”.

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