[video]La TOP 10 delle scienze 2009 – seguiranno approfondimenti
Un farmaco che potrebbe diventare l’elisir di lunga vita e i promettenti risultati ottenuti con la terapia genica contro alcune gravi malattie, in studi anche a firma italiana, sono le scoperte mediche più importanti del 2009, secondo ‘Science’, la ‘Bibbia’ delle riviste scientifiche.
Nella ‘top ten’ delle migliori ricerche dell’anno, il primo posto viene assegnato alla ricostruzione dello scheletro di Ardipithecus, una specie di ominide vissuto in Etiopia circa 4,4 milioni di anni fa, e numerose posizioni sono occupate da studi di astronomia e fisica. Vicina al podio si piazza la rapamicina, sostanza che prende il nome dall’isola polinesiana di Rapa Nui, dove è stata scoperta negli anni ’70, e già da tempo utilizzata in medicina contro il rigetto dopo un trapianto d’organo. Secondo la ricerca americana entrata nella classifica di Science, la rapamicina, somministrata nei topi, ha allungato la vita dei roditori del 9-14%, mostrando per la prima volta un simile effetto nei mammiferi. Seguono, sempre nel campo della medicina, i risultati ottenuti con la terapia genica contro l’Amaurosi congenita di Leber, una rara forma di cecità ereditaria che colpisce i bambini; l’Adrenoleucodistrofia legata all’X (Adl-X), caratterizzata dalla progressiva demielinizzazione del sistema nervoso centrale e da un’insufficienza periferica dei surreni, che impediscono ai piccoli pazienti di arrivare all’adolescenza, e l’Ada Scid, una gravissima forma di immunodeficienza congenita. Questi risultati portano la firma italiana e sono ‘targati’ Telethon, che ha sostenuto le ricerche. In particolare, 8 dei 10 bambini con Ada Scid trattati in questo modo non hanno più avuto bisogno della terapia di sostituzione dell’enzima mancante e vivono vite normali, senza seri effetti collaterali. Vite simili a quelle dei loro coetanei sani. Per Science, la terapia genica, forte di questi successi, torna dunque alla grande sulla scena scientifica e sembra essere arrivata quest’anno a un importante punto di svolta, dopo i fallimenti e i problemi etici e tecnici che ne hanno caratterizzato il percorso dal primo studio clinico sull’uomo nel 1990. La palma di virus dell’anno spetta, senza alcun dubbio, all’H1N1, responsabile dell’influenza A. Del resto il 2009 è stato l’anno della prima pandemia del XXI secolo, della paura di una nuova, letale ‘Spagnola’ e della corsa al vaccino contro questa minaccia. Una minaccia partita dal Messico lo scorso aprile e subito allargatasi agli Stati Uniti, contagiata all’uomo dai maiali. L’influenza A, sottolinea Science, ha sconfessato diverse previsioni degli scienziati, convinti che la nuova pandemia sarebbe nata in Asia dagli uccelli. Otto mesi dopo, il virus H1N1 – si legge ancora su Science – passerà alla storia più per aver creato una gran confusione che una catastrofe.
Fra gli articoli scientifici più letti del 2009 e più cliccati sul web, Science sceglie alcune chicche: una nuova e più completa analisi del cervello di Albert Einstein, un cervello davvero fuori dal comune; la scoperta che una specie di pipistrelli vegetariani del Sud-est asiatico (Cynopterus sphinx) pratica il sesso orale, poco diffuso nel resto del mondo animale; la variante genetica che regala ai fortunati possessori la capacità di essere lucidi ed efficienti dopo appena poche ore di sonno.
Secondo i redattori di Science, l’anno in cui si festeggiano i 200 anni dalla nascita di Charles Darwin e i 150 dalla prima edizione del suo “Origine delle specie”, si chiude con un bilancio positivo per la ricerca. E il 2010 si annuncia promettente. Fra le aree da tenere d’occhio con particolare attenzione, lo sviluppo di staminali pluripotenti simil-embrionali da cellule adulte come quelle della pelle e l’applicazione nel trattamento di diverse patologie; lo studio della biologia delle cellule cancerose; il sequenziamento degli esoni (la porzione di un gene che viene trascritta dalle Rna polimerasi durante la trascrizione) nei genomi di migliaia di persone per comprendere le cause di molte malattie genetiche.
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