Sequenziato il genoma dei batterio della carie

”La nostra ricerca ora e’ concentrata sulle modalita’ di formazione della carie, specialmente nei bambini – afferma all’ANSA Ventura -. Utilizzeremo il batterio come una sorta di marcatore molecolare che permetta di monitorare lo sviluppo delle carie legato alla sua presenza”.
Il Bifidobacterium dentium e’ l’unico batterio patogeno del gruppo dei Bifidobatteri, i microrganismi del tratto gastro-intestinale ai quali vengono comunemente attribuiti effetti salutistici. Il batterio patogeno possiede geni che gli consentono di sopravvivere all’interno della bocca e interagire con la microflora batterica responsabile della carie.
”Se riusciremo a capire come questa complessa comunita’ batterica interagisce – aggiunge Ventura – potremo ricavare informazioni su come combatterla”.
Il ricercatore, rientrato da quattro anni in Italia con il progetto ‘Rientro dei cervelli’, fa riferimento ai colluttori: ”in molti prodotti abbiamo riscontrato l’assenza della funzione antibatterica. Conoscere l’interazione del Bifidobacterium dentium, renderebbe possibile realizzare molecole e quindi prodotti, a cui il batterio non sopravvive”.
Un altro ambito di interesse, secondo Ventura, e’ quello del vaccino per la carie, fronte ancora tutto da esplorare per il ricercatore al quale e’ appena scaduto il progetto che l’ha riportato in Italia e ancora non sa se verra’ integrato definitivamente o dovra’ tornare a fare ricerca all’estero.