Trapianto di trachea cresciuta nell’avanbraccio e irrorata dal sangue della ricevente

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Un eccezionale intervento ha permesso a una donna belga di superare finalmente i postumi di un grave incidente d’auto. I medici sono riusciti a trapiantarle una trachea da donatore, dopo che questa era stata ‘ospitata’ per due anni nel braccio della stessa paziente. Linda De Crook, 54 anni, era afflitta da dolori costanti dopo l’incidente subito 25 anni fa. La sua gola era rimasta schiacciata, e per tutti questi anni era stata tenuta aperta con due stent metallici.I chirurghi prima hanno impiantato la trachea di un uomo deceduto nel braccio della paziente, dove è stata fatta crescere per alcuni mesi, prima del trapianto nella gola. Così il corpo della donna è stato ‘allenato’ ad accettare il tessuto da donatore, tanto che una volta operata definitivamente la De Crook non ha più avuto bisogno di assumere farmaci anti-rigetto. Questa tecnica innovativa, descritta sul ‘New England Medical Journal’, potrebbe in futuro portare a un crescente numero di trapianti con organi ‘coltivati’ nel corpo degli stessi pazienti destinati a riceverli.

“La vita prima del trapianto stava diventando sempre meno vivibile – confessa la paziente al quotidiano britannico ‘Daily Mail’ – con continui dolori e problemi a gola e trachea”. Secondo Pierre Delaere, il medico dell’Università di Lovanio che ha seguito la De Crook, si tratta “di un importante passo avanti”. La paziente aveva letto su Internet della tecnica sperimentata dal medico su pochi malati di tumore.

Il team ha atteso di trovare una trachea compatibile, poi l’ha prelevata e inserita nel corpo della donna, impiantandola nell’avambraccio sinistro e collegandola a un’arteria per ristabilire il flusso di sangue.

Secondo la stessa paziente il fatto di dover portare la trachea nel braccio era strano e scomodo, tanto che molti movimenti erano impossibili. Per otto mesi la donna ha assunto farmaci anti-rigetto, ma nel frattempo le sue cellule hanno ‘colonizzato’ la trachea, e ora dopo il trapianto in gola la De Crook non ha più bisogno di assumere medicinali.

“Sono davvero molto felice – assicura – La mia vita è completamente cambiata, e ora posso fare praticamente tutto ciò che voglio”. Ogni sei mesi la paziente deve sottoporsi a un’ecografia per controllare lo stato della sua nuova trachea, ma non deve assumere farmaci anti-rigetto. I medici hanno invitato comunque la donna a non esercitare una pressione eccessiva sulla parte, evitando di fare esercizi troppo impegnativi. In ogni caso “la sua voce è eccellente, e ormai respira normalmente – conclude Delaere – Non penso che possa correre una maratona, ma sta recuperando bene”.

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