Anche ‘in vitro’ gli embrioni vanno ‘cullati’
‘Cullare’ i mini embrioni creati artificialmente nelle provette da laboratorio proprio come fossero neonati puo’ aiutare il successo della fecondazione in-vitro e produrre feti piu sani: almeno questo e’ stato ottenuto in test condotti in America su topolini da ricerca. Lo studio realizzato all’universita’ del Michigan sotto la guida di Gary Smith e pubblicata sulla rivista ‘Human reproduction’, ha utilizzato una sorta di ‘culla’ per gli embrioni dei ratti che dondolava avanti e indietro ciclicamente mimando i movimenti naturali del corpo femminile nei primi giorni ed ore dal concepimento. ‘Lo strumento cerca di riprodurre l’esperienza che un embrione ha nel corpo umano mentre scende dalle tube di fallopio all’utero – spiega il rapporto- nella ipotesi che riuscendo a far sentire le ‘cellule’ embrionali piu’ a loro agio si otterranno cellule migliori’.
Ed almeno sui topi cosi’ e’ stato: gli embrioni che erano stati ‘cullati’ per 4 giorni prima di venire impiantati nei ratti hanno ottenuto un tasso di gravidanze piu’ alto del 20% degli altri totalizzando un successo del 77% contro il 55% registrato tra gli embrioni rimasti statici nelle provette. Non solo: le cellule in provetta degli embrioni ‘cullati’ per 4 giorni sono diventate 109, contro le 67 degli embrioni non cullati e le 144 che usualmente si formano in questo arco di tempo in una gravidanza naturale.