La consistenza ossea ereditata dai nonni maschi
I bambini ereditano le ossa dei nonni maschi. E rischiano di piu’ una frattura se l’anziano di famiglia l’ha gia’ sperimentata. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato sul ‘Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism’, che per la prima volta ha indagato sulla scarsa densita’ ossea come il fattore di rischio fratture attraverso due generazioni. Si e’ scoperto cosi’ che a nonni che riportavano piu’ fratture corrispondevano nipoti con ossa meno dense, quindi piu’ fragili.
Il risultato dello studio, spiega Mattias Lorentzon che ha diretto la ricerca, mette in evidenza un nuovo ‘indicatore’ per la diagnosi precoce della fragilita’ ossea e suggerisce l’esistenza di un meccanismo ereditario. Lo studio ha coinvolto circa 3.700 nonni e i loro nipoti, studiati all’interno di un registro nazionale. Tra i nipoti 270 avevano una massa ossea debole, e tutti questi avevano un nonno (materno o paterno) con un precedente di frattura delle anche. I ragazzi con ossa piu’ fragili, inoltre, sono stati studiati in due gruppi differenziati: in uno era la nonna ad avere avuto una frattura, nell’altro il nonno. Ne e’ risultato che quando era il nonno ad avere avuto problemi, il nipote aveva una densita’ ossea del 5% inferiore a quella degli altri. A titolo indicativo, un abbassamento del 10% della densita’ ossea puo’ triplicare il rischio di frattura. Nel corso dello studio gli autori hanno tenuto conto anche degli altri fattori di rischio come fumo di sigaretta, attivita’ fisica, apporto di calcio, eta’, peso, sesso. Per i ricercatori i nuovi dati possono aiutare ad individuare i pazienti piu’ a rischio di frattura. “E’ fondamentale fare domande ai pazienti sulle ossa dei loro nonni”, concludono.