Nanoparticelle d’oro contro il morbo mucca pazza e malattie neurologiche

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  Microsfere in oro zecchino rivestite con un ‘cocktail’ innovativo di sostanze. Allo studio a Milano contro il morbo della mucca pazza (anche nella sua variante umana), e più in generale contro malattie neurologiche sempre più diffuse nell’Italia che invecchia: prima fra tutte l’Alzehimer. Ci sta lavorando la scienziata Silke Krol, cervello tedesco ‘importato’ nel capoluogo lombardo dalla Fondazione Centro europeo di nanomedicina (Cen), nata a luglio su iniziativa di 10 centri di ricerca pubblici e privati con l’obiettivo di trovare nuove risposte per la prevenzione, la diagnosi e la cura di tumori, patologie neurologiche e cardiovascolari.

Finanziata dal Pirellone con 6,6 milioni di euro, ai quali si aggiungono fondi per 2,2 milioni messi a disposizione da altri soci, la Fondazione presieduta da Adriano De Maio ha annunciato oggi – insieme alla Fondazione Irccs Istituto neurologico Carlo Besta di Milano – l’avvio del primo programma di ricerca sulla nanomedicina applicata ai tumori cerebrali e alle malattie neurologiche. A guidare il progetto Francesco Stellacci, nato 37 anni fa a Bitonto (Bari), laureato in Ingegneria dei materiali al Politecnico di Milano, ‘emigrato’ negli Usa e tornato ora in Italia dopo 10 anni al Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston. Insieme a lui tre collaboratrici: un’italiana, una portoghese e la tedesca Krol.

“Abbiamo preparato delle nanoparticelle d’oro – spiega il ‘camice rosa’ ai giornalisti, a margine di un incontro oggi in Regione Lombardia – ricoperte di una preparazione completamente nuova che, anche a bassissime concentrazioni (addirittura picometriche), sembra essere in grado di aggregare” e quindi neutralizzare “i prioni all’origine del morbo della mucca pazza. Abbiamo condotto studi in vitro, poi anche in vivo insieme all’equipe di Fabrizio Tagliavini dell’Istituto Besta”. I test riguardano anche una formulazione iniettabile. “I tempi tecnici sono molto lunghi – avverte la ricercatrice – ma nell’arco di un paio d’anni speriamo di poter iniziare gli studi sull’uomo”. Non solo contro ‘mucca pazza’, ma contro tutte le malattie scatenate dall’accumulo di proteine: “Alzheimer, Parkinson e Corea di Huntington”, conclude Krol.
ADN Kronos

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