Nuovo sistema per produrre nanoparticelle di argento, riducendone la tossicita’
Ampiamente diffuso come antimicrobico, era comunque un elemento di estrema tossicita’ – il nuovo metodo ne riduce drasticamente l’intolleranza.
Una nuova ricerca dei chimici dell’Università di Helsinki, in Finlandia, ha permesso di realizzare nuove nanoparticelle di argento stabilizzate con polimeri.
Il risultato è significativo poiché le caratteristiche antimicrobiche, soprattutto nei confronti dei batteri Gram-negativi come l’Escherichia coli, di questo elemento sono utilizzate nella produzione di tessuti, di pavimentazioni e di vernici, nonché ultimamente anche di nuovi insetticidi, e di prodotti per l’igiene personale, sebbene l’impatto sulla salute delle nanoparticelle di argento non sia ancora stato chiarito del tutto.
Già in passato alcuni studi hanno dimostrato che gli ioni di argento reagiscono, all’interno delle cellule, con i gruppi tiolo delle proteine e siano in grado di danneggiare il DNA inibendone la replicazione.
La questione fondamentale riguarda in particolare quali conclusioni si possano trarre sulla tossicità di rivestimento con nanoparticelle di argento dalle conoscenze che si hanno dell’argento allo stato ionico e allo stato metallico.
Il metodo sviluppato dai ricercatori finlandesi, descritto sulla rivista Colloid and Polymer Science, sfrutta la precedente esperienza maturata con le nanoparticelle d’oro, e promette di ridurre la tossicità dell’argento. Esso si basa sulla riduzione dei sali metallici, in questo nitrato di argento, in presenza di un composto stabilizzante, costituito da un polimero con tiolo reattivo, un gruppo funzionale noto per la sua capacità di legarsi efficacemente all’argento.
Il polimero è invece costituito da acrilato, che contiene un blocco solubile in acqua che permette il rilascio di ioni argento dal rivestimento che risulterebbe altrimenti idrofobico.