Scoperto il network molecolare che preserva integrita’ renale

0
Wnt7b

Scienziati americani hanno scoperto una rete molecolare, che lavora attraverso il sistema immunitario, per rigenerare dall’interno i reni danneggiati.
Lo studio, pubblicato su ‘Pnas’, potrebbe portare alla messa a punto di nuove terapie per riparare diversi organi che hanno subito delle lesioni. Si tratta di un lavoro frutto della collaborazione tra due team: uno del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center e l’altro del Brigham & Women’s Hospital dell’Harvard Medical School (Usa).

La ricerca potrebbe essere molto utile, dicono gli scienziati, dal momento che non ci sono ancora trattamenti efficaci per le lesioni renali, come sottolinea Richard Lang, coautore dello studio. La rete molecolare riparatrice ‘nel mirino’ coinvolge una popolazione di globuli bianchi detta macrofagi , che risponde al danno tissutale producendo una proteina, chiamata Wnt7b.
Gli scienziati hanno identificato il meccanismo grazie a uno studio su topolini geneticamente modificati e con un danno renale. La proteina era gia’ nota per la sua importanza nella formazione dei reni durante lo sviluppo embrionale. In questo lavoro gli scienziati hanno scoperto che la stessa proteina favorisce l’inizio del meccanismo di riparazione e rigenerazione nei reni danneggiati.
La proteina Wnt7b fa parte della famiglia delle proteine Wnt, che sono note per contribuire a regolare le cellule in cui stanziano, crescere e diventare modelli specifici per il corpo. Le Proteine Wnt sono legate alla regolamentazione delle cellule staminali nel midollo osseo e della pelle, ed hanno suggerito ai ricercatori dello studio in corso che le Wnt potrebbero avere un ruolo di prima nella rigenerazione dei tessuti.
“La ricerca suggerisce che – spiega Lang – migrando sui reni danneggiati e producendo la proteina chiave, i macrofagi riattivano un programma molecolare per lo sviluppo d’organo che e’ anche benefico per la riparazione dei tessuti. Inoltre – concludono i ricercatori – questa rete potrebbe essere utile per la rigenerazione e riparazione anche in altri organi”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *