Crioconservazione staminali: in America si usera’ il metodo di conservazione italiano
Boston, 10 mar. – Al via la collaborazione fra Biocell Center e gli ospedali del gruppo americano Caritas Christi di Boston per lo studio e la crioconservazione delle cellule staminali del liquido amniotico, che offrira’ questo servizio alle proprie pazienti che – per altri motivi – si sottoporranno all’amniocentesi in tutti e sei i suoi ospedali del New England. Biocell Center, azienda lombarda con filiale a Boston (USA) e Caritas Christi Health Care – la piu’ grande comunita’ ospedaliera di tutti gli Stati del New England e tra le maggiori degli Stati Uniti con l’ospedale St. Elisabeth’s Medical Center – fiore all’occhiello del gruppo – lanciano questo servizio funzionale anche a sostenere i progetti di ricerca in corso, tra i quali lo studio in collaborazione con il Policlinico di Milano e l’Harvard University, per l’applicazione nel campo della retinite pigmentosa e delle maculopatie.
“Siamo orgogliosi di questa importante collaborazione – commenta Kate Torchilin, Ceo di Biocell Center Corporation – siamo impazienti di lavorare con un importante gruppo ospedaliero del New England, come il Caritas Christi, per dare alle sue pazienti la possibilita’ di crioconservare le cellule da liquido amniotico come assicurazione biologica per i loro figli”. Altrettanto entusiasta dell’accordo e’ il dottor Lucy Bayer-Zwirello, capo del reparto di Medicina materno fetale del Caritas Christi e professore associato di Ostetricia e ginecologia alla Tufts University School of Medicine, secondo cui il “liquido amniotico e’ una delle fonti piu’ ricche di cellule staminali mesenchiali. Cellule che vengono viste da molti come la prossima frontiera nella terapia cellulare: decine infatti gli studi in corso nel campo delle terapie cellulari e della rigenerazione dei tessuti”. Di staminali amniotiche quali cellule del futuro ha recentemente parlato anche l’Osservatore Romano che ha definito le staminali amniotiche come “il futuro della medicina e come eticamente accettabili”. Queste cellule infatti hanno la capacita’ di diventare cellule di differenti tipi di tessuto e, aggiunge la Ceo Torchilin “una volta correttamente crioconservate possono essere conservate per decenni: da un piccolo campione si puo’ ottenere un numero di cellule sufficienti per una procedura medica utile per il bambino dalla nascita fino all’eta’ adulta, cosi’ come per i loro familiari, se necessario. Il tutto senza sottoporre il feto e la mamma ad alcun rischio”. “Consideriamo questo servizio molto utile per le future mamme – conclude il dottor Lucy Bayer-Zwirello – perche’ da’ loro l’opportunita’ unica di conservare le cellule per il futuro del loro bambino”.
AGI – Salute