‘Fiutare’ il cancro del polmone al primo stadio
I risultati indicano che i tumori del polmone producono cambiamenti nei composti odorosi secreti nelle urine e che tali cambiamenti possono essere individuati e utilizzati come strumento diagnostico.
Dagli odori del corpo arrivano nuove prospettive di diagnosi precoce del cancro ai polmoni: lo studio, condotto sulle cavie, è stato portato a termine dai ricercatori del Monell Chemical Senses Center di Philadelphia e i risultati, pubblicati su PloS One, suggeriscono che si tratta di un primo passo verso l’identificazione di biomarcatori tumorali nelle urine umane.
“La presenza di cellule di cancro nei polmoni comporta dei cambiamenti negli odori dei fluidi del corpo che sono stati individuati sia nel corso dei test empirici sugli animali che grazie a sofisticate tecniche di analisi chimiche – afferma Gary K. Beauchamp, coordinatore delle ricerche –. Le nostre scoperte suggeriscono che la rilevazione degli odori può portare a miglioramenti diagnostici e a nuovi approcci terapeutici contro il tumore ai polmoni”.
La composizione delle urine presenta infatti alcune differenze a seconda che si tratti di soggetti sani o di soggetti malati: i biomarcatori tumorali sono stati individuati e il profilo chimico è stato costruito. Gli studi sono ancora ad uno studio sperimentale, ma gli esperti sperano che, proseguendo in questa direzione, sarà possibile identificare precocemente il cancro ai polmoni grazie a nuovi strumenti diagnostici. (