Medicina rigenerativa: verso la riparazione del tessuto cardiaco

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cardiomyocytes

cardiomiociti

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I principali contributi alla rigenerazione di muscolo cardiaco rimosso chirurgicamente derivano da una sottopopolazione di cardiomiociti presenti vicino all’area in cui è avvenuta la rimozione

Gli esseri umani hanno una capacità molto limitata di rigenerare le cellule del tessuto muscolare cardiaco: è per questo che un infarto e la permanenza di tessuto necrotico sul cuore risulta così pericoloso per la salute.

L’osservazione del comportamento delle cellule cardiache danneggiate nel pesce della specie Danio rerio, o pesce zebra, ha permesso ai ricercatori del Duke University Medical Center di formulare alcune ipotesi di lavoro per indirizzare la ricerca clinica verso una migliore terapia degli esiti di un attacco di cuore.

“Il nostro cuore non sembra così complicato da non avere la capacità di rigenerarsi”, ha commentato Kenneth Poss, professore di biologia della Duke e autore senior dello studio pubblicato su Nature. “I dati raccolti con questo studio mostrano che i principali contributi alla rigenerazione di tessuto di muscolo cardiaco rimosso chirurgicamente derivano da una sottopopolazione di cardiomiociti presenti in prossimità dell’area in cui è avvenuta la rimozione.”

Nel corso della ricerca effettuata su Danio rerio è stata utilizzata una tecnica in grado di rendere fluorescente l’attivazione del gene gata4, cruciale per la formazione del tessuto muscolare nella fase embrionale. Si è così riscontrato che la fluorescenza appariva solo quando veniva prelevata una piccola sezione di cuore ed esclusivamente in una sottopopolazione di cellule cardiache sulla parete esterna dei ventricoli. Alcune di queste cellule vicine al sito di rimozione infine proliferano e vengono integrate nella ferita, sostituendo il coagulo di sangue.

“Non conosciamo ancora le istruzioni né i meccanismi che consentono di mobilitare queste cellule o far sì che esse proliferino, ma ora sappiamo che partecipano alla crescita di nuovo muscolo”, ha concluso Poss.

“L’aver trovato l’origine del muscolo cardiaco fornisce un bersaglio per nuovi studi che consentano di comprendere la rigenerazione muscolare” ha concluso Kazu Kikuchi, ricercatore che ha partecipato alla sperimentazione. “Studiando questa importante popolazione cellulare ci aspettiamo risultati che possano consentire un giorno di riparare l tessuto cardiaco umano danneggiato”.

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