Speranze dal primo trapianto di trachea su un bambino
Si è svolto a Londra, presso l’ospedale Gret Ormond Street, il primo trapianto di trachea su un bambino di 10 anni. L’intervento, realizzato da un team guidato dal chirurgo italiano Paolo Macchiarini – dirigente dell’area progettuale di chirurgia toracica generale, rigenerativa e biotrapianti intratoracici dell’Azienda Ospedaliera Careggi di Firenze – ha permesso di impiantare l’intera trachea.
Secondo la tecnica appena messa a punto è stata utilizzata una trachea prelevata da cadavere, che è stata poi impiantata impiegando il corpo del bambino come bioreattore naturale. Dopo un particolare “lavaggio”, per eliminare tutte le cellule viventi del donatore, è stata ottenuta un’impalcatura anatomica inerte che, a differenza dei tessuti vitali fin’ora usati nei trapianti, non può attivare reazioni di rigetto. Entro un mese circa, ci si attende infatti che la trachea “decellularizzata” inizi a rigenerarsi con le cellule del paziente (staminali e respiratorie) grazie ai naturali processi riparativi e a fattori di accrescimento introdotti nella trachea all’inizio dell’intervento.
La procedura, se avrà successo, rappresenterà un punto di svolta nella medicina rigenerativa. Il piccolo paziente, affetto dalla nascita da una stenosi congenita che impediva alla sua trachea di svilupparsi, era costretto a respirare come se avesse una cannuccia.