Medicina preventiva sulla base dei test genetici: bioingegnere si cura per i futuri malanni
Il concetto di medicina preventiva e’ stato portato all’eccesso da Stephen Quake, un professore di bioingegneria alla Stanford School of Medicine in California, che ha iniziato a prendere medicine pur essendo completamente sano sulla base di un test genetico. La storia, pubblicata dalla rivista ‘The Lancet’, e’ riportata da diversi media, tra cui l’Independent. Quake, che ha 40 anni, ha iniziato un trattamento a base di statine, farmaco che riduce il colesterolo, dopo che l’analisi del suo DNA, fatta fare a un laboratorio privato per 50mila dollari, ha mostrato che aveva mutazioni che lo rendevano suscettibile di avere un attacco di cuore in eta’ piu’ avanzata.
A dare il responso un collega del professore, che ha guardato una sezione del genoma associata alle cardiomiopatie. L’analisi ha mostrato tre varianti di geni legate a morte improvvisa per attacco cardiaco, una patologia che un parente di Quake aveva avuto a 19 anni. Inoltre dal resto del genoma e’ emersa una grande probabilita’ di sviluppare obesita’, diabete e depressione. Sono stati anche esaminati i geni che controllano la risposta ad alcuni farmaci, trovando che le statine sarebbero state la cura migliore. “Siamo all’alba di una nuova era della genomica – ha affermato il professore – informazioni come queste possono far si’ che i medici prescrivano cure personalizzate a un livello mai visto prima, risparmiando allo stesso tempo test inutili per malattie per cui non si e’ predisposti”.