Al via la sperimentazione a base di staminali contro la sclerosi multipla
Al nastro di partenza la prima sperimentazione sull’uomo di una terapia basata sulle cellule staminali per la cura della sclerosi multipla. E’ il primo studio del genere al mondo, parte dall’Italia, coinvolge una ventina di Paesi e utilizza le cellule staminali del midollo (mesenchimali). L’annuncio è arrivato oggi a Roma, nella Giornata mondiale sulla sclerosi multipla.
“Siamo orgogliosi che una ricerca italiana sulle staminali da noi finanziata sia capofila a livello internazionale e che abbia aperto la strada a un percorso sperimentale a livello mondiale”, ha detto Mario Battaglia, presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (Fism), la fondazione dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism). Si conferma così il ruolo di guida dell’Aism nella ricerca internazionale sulla sclerosi multipla, che è fra le quattro associazioni che nel mondo finanziano per l’85% la ricerca, dopo Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna.
La prima sperimentazione clinica con le staminali è coordinata per l’Europa da Antonio Uccelli, del dipartimento di Neurologia dell’università di Genova e per il Nord America dal canadese Mark Friedman, dell’università di Ottawa. Coinvolgerà circa 150 pazienti nel mondo (fra 20 e 30 in Italia), con una malattia ancora attiva, ma non in fase avanzata, nei quali le cure tradizionali non hanno dato risultati. Il costo complessivo dello studio internazionale La scommessa è che le cellule mesenchimali esercitino una doppia funzione: da un lato, ha spiegato Uccelli, agiscono modulando la reazione autoimmune con cui il sistema immunitario attacca se stesso; dall’altro rilasciano fattori che proteggono le cellule nervose e ne facilitano la sopravvivenza.
Ora sono in preparazione i documenti per chiedere l’autorizzazione per la sperimentazione al ministero della Salute.