Dai telomeri la risposta alla calvizie


In prima fila era presente anche Margaret Foti, ad American Association for Cancer Research. Blackburn, australiana ‘trapiantata’ all’Universita’ della California di San Francisco e appena nominata presidente dell’Aacr, durante il suo intervento ha preferito schivare l’accostamento tra le sue ricerche sui telomeri e l’immortalita’: “La ricerca su telomeri e telomerasi e’ molto piu’ collegata a quanto la gente puo’ sperare di vivere bene piuttosto che all’immortalita’. C’e’ un limite genetico all’eta’ – ha sottolineato – e un difetto di telomerosi non e’ legato solo all’invecchiamento ma anche a malattie cardiovascolari e al diabete”. Blackburn, Jack Szostak e Carol Greider sono stati insigniti del Nobel grazie ai loro studi, durate i quali hanno scoperto che i telomeri, porzioni di DNA che stanno all’estremita’ dei cromosomi, sono organizzati in sequenze di DNA semplici e ripetute e che l’enzima specializzato per la loro replicazione e’ la telomerasi. Inoltre hanno dimostrato che i telomeri rappresentano un meccanismo fondamentale nel determinare la durata della vita delle cellule e dell’invecchiamento.
AGI – Salute
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