Furbizia e intelligenza grazie ad un batterio
L’esposizione a Mycobacterium vaccae, un comune batterio ambientale, induce un aumento di livelli di serotonina, che si ripercuote sulle capacità di apprendimento e sui livelli di ansia
L’esposizione a specifici batteri ambientali può avere un effetto benefico sulle capacità di apprendimento: lo ha appurato una ricerca condotta da due ricercatrici del Sage Colleges a Troy, che hanno presentato i risultati del loro studio al Congresso anuale della American Society for Microbiology in corso a San Diego.
“Mycobacterium vaccae è un batterio che vive naturalmente nel suolo e che viene facilmente inalato o ingerito da passa molto tempo in un ambiente naturale”, ha spiegato Dorothy Matthews, che ha condotto la ricerca con Susan Jenks.
Studi precedenti avevano mostrato che l’inoculazione di batteri uccisi di M. vaccae in topi stimolava la crescita di certi neuroni cerebrali, con un parallelo aumento dei livelli di serotonina e una diminuzione dell’ansia.
“Dato che la serotonina ha un ruolo nell’apprendimento, ci siamo chieste seM. vaccae potesse migliorare questa capacità nei topi”; ha detto la Matthews.
Matthews e Jenks hanno così somministrato nella dieta batteri vivi a un gruppo di topi per poi sottoporli a un classico test sulle capacità di apprendimento – quello relativo all’orientamento in un labirinto – confrontando i risultati con quelli di un gruppo di controllo.
“Abbiamo rilevato che i topi alimentati con M. vaccae vivi si orientavano nel labirinto a una velocità doppia e mostrando meno ansia dei topi di controllo”, ha osservato la Matthews.
In un secondo esperimento i batteri sono stati eliminati dalla dieta dei topi del primo gruppo, per essere poi sottoposti nuovamente al test. In questo caso essi si spostavano nel labirinto più lentamente che in precedenza, ma in media comunque sempre più velocemente dei topi del gruppo di controllo.
In un ultimo test, eseguito a tre settimane dalla sospensione dell’alimentazione addizionata con il batterio, i topi dell’esperimento continuavano a percorrere il labirinto un poco più velocemente dei controlli, ma al limite della significatività statistica, suggerendo che gli effetti del batterio siano temporanei.
“La ricerca suggerisce che M. vaccae possa avere un’influenza sull’ansia e sull’apprendimento nei mammiferi. Sarebbe interessante vedere se la creazione di ambienti di insegnamento che includano un certo tempo all’aperto dove sia presente M. vaccae, possano abbassare i livelli di ansia e migliorare la capacità di apprendere nuovi compiti”, ha commentato la Matthews.