Un isteroscopio mininvasivo che rispetta il corpo della donna

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Policlinico-Abano-Terme
Inventato dal ginecologo Raffaele Ricciardi un isteroscopio mininvasivo che rispetta il corpo della donna
LA SINTESI FA LA FORZA E DIVENTA BREVETTO
AL POLICLINICO DI ABANO TERME
DEBUTTA IN PRIMA MONDIALE IL SISTEMA EHS
Idea vincente si concretizza in innovazione tecnologica che riduce tempi e rischi operatori:
un unico ingresso per via naturale, nessuna porta chirurgica
Abano Terme (Padova), maggio 2010.

La sintesi fa la differenza. Uno strumento universale per un approccio al corpo femminile sempre meno invasivo. L’isteroendoscopio operativo EHS  – Endo Hystero Surgery consente di intervenire per via naturale senza creare porte chirurgiche, permette di ridurre i tempi operatori, limitare i rischi, estendere le possibilità chirurgiche a operazioni prima irrealizzabili. Dietro l’innovativo apparecchio, che riassume in sé le capacità di un isteroscopio operativo e di un resettoscopio, la mente eclettica del dottor Raffaele Ricciardi, ginecologo, responsabile del Centro di Isteroscopia del Policlinico di Abano Terme, uno dei pionieri dell’isteroscopia in Italia.

E’ stato lui, con una trentennale esperienza alle spalle, a inventare il nuovo strumento e a brevettarlo. Prodotto dall’azienda franco-tedesca Sopro-Comeg, importato in Italia da Uromat, EHS viene impiegato ad Abano Terme per la prima volta al mondo con indubbi vantaggi per le pazienti.

L’isteroscopia tratta le patologie endouterine quali polipi, miomi ed alcune malformazioni sfruttando un accesso naturale, per via vaginale attraverso il canale cervicale, con assoluto rispetto dell’integrità d’organo. EHS rappresenta l’evoluzione dell’innovazione e della ricerca, coniugate al femminile: la donna beneficia delle tecniche mininvasive. L’introduzione della nuova metodica al Policlinico aponense rientra nella vocazione dell’azienda a investire in prestazioni d’eccellenza che riducono traumi e rischi chirurgici: questo avviene già per la chirurgia maggiore con l’impiego del Robot Da Vinci, ora con la laparoscopia avanzata ad un unico ingresso.
“La patologia dell’utero un volta veniva risolta esclusivamente da un punto di vista addominale, poi ha cominciato ad essere affrontata anche per via vaginale. Grazie all’innovativo strumento endoscopico endouterino – spiega il dr. Ricciardi – sfrutteremo al massimo quest’ultima possibilità, rispettando pienamente l’integrità della paziente”.
La novità si inserisce in un progetto più ampio dedicato dal Policlinico al benessere della donna: a giugno l’Ospedale aponense stringerà una convenzione con il professor Vipul Patel, luminare di fama internazionale in campo urologico, direttore della Robotic and minimally invasive urologic surgery, Ohio State University Medical Center che, nel corso della sua qualificata carriera di chirurgo, ha compiuto più di 2000 interventi di prostatectomia radicale, utilizzando esclusivamente il sistema robotico Da Vinci.

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