Arteriopatia Periferica: il diabete fattore di rischio significativo
Lo stent Zilver PTX a rilascio di farmaco si conferma quale una valida alternativa terapeutica per i pazienti diabetici affetti da arteriopatia periferica. E’ quanto è emerso dal convegno E.T.I. recentemente tenutosi a Siena.
L’arteriopatia periferica (PAD – Peripheral Arterial Disease) è una delle principali complicanze dei pazienti diabetici di Tipo II, che hanno da 3 a 4 volte maggiore probabilità di sviluppare la patologia[1]. E’ quanto è emerso nel corso del convegno E.T.I. (Endovascular Therapy International) tenutosi recentemente al Policlinico Le Scotte di Siena. Sono oltre 30 milioni le persone affette da PAD nel mondo, circa 2,4 milioni dei quali in Italia, il paese europeo più colpito dopo la Grecia. Si tratta di una patologia insidiosa poiché soltanto un terzo delle persone che l’hanno sviluppata presenta sintomi e ancora oggi la PAD è la prima causa di amputazione non traumatica degli arti inferiori.
Il piede diabetico[2]
E’ noto che i diabetici siano pazienti ad alto rischio per gravi complicanze, tra le quali le patologie a livello del piede, sia d’origine vascolare sia per la presenza di neuropatia, sia di origine mista (piede neuro-ischemico). La definizione di piede diabetico del Gruppo di Studio del Piede Diabetico della SID è il “piede con alterazioni anatomo-funzionali determinate dall’arteriopatia occlusiva periferica e/o dalla neuropatia diabetica”. Dunque per piede diabetico s’intende non solo il piede ulcerato o infetto ma anche il piede privo di lesioni ma a rischio di ulcerazione. L’entità del problema è rilevante, se si considera che al mondo è stimata la presenza di oltre 150 milioni di diabetici, destinati approssimativamente per il 15% dei casi a sviluppare nel corso della vita una lesione del piede; di questi una percentuale ancora troppo elevata va incontro ad interventi chirurgici demolitivi, ossia ad amputazioni minori (parte del piede) e maggiori (gamba – coscia). In Italia si stima che siano 3 milioni le persone affette da diabete.
L’arteriopatia periferica
Anche se può colpire chiunque, l’arteriopatia periferica colpisce prevalentemente le persone con più di 65 anni di età ed è causata dall’aterosclerosi (l’accumulo di materiale lipidico) nelle arterie. Il sintomo più comune della malattia è il dolore alla gamba durante l’esercizio fisico. Con il trascorrere del tempo l’aterosclerosi porta alla restrizione delle arterie (stenosi) con conseguente riduzione del flusso di sangue. La significativa riduzione del flusso di sangue agli arti si configura come ischemia critica degli arti, caratterizzata dall’insorgenza di dolore anche in assenza di esercizio, ferite che non si rimarginano e gangrena cui spesso segue l’amputazione dell’arto.
Nuovi approcci terapeutici
Nel corso degli ultimi 6 mesi, il trattamento della PAD ha visto l’introduzione di nuovi approcci nell’ambito della chirurgia minimamente invasiva grazie all’utilizzo dello stent Zilver PTX, il primo stent a rilascio di farmaco approvato per l’arteria femorale superficiale. Il principio attivo paclitaxel viene applicato direttamente sullo stent attraverso un innovativo processo che non prevede l’uso di supporti polimerici o solventi. Dopo l’apertura dello stent che ripristina il regolare flusso di sangue nell’arteria, il principio attivo entra a contatto diretto con il vaso sanguigno riducendo così il successivo stringimento (ristenosi) delle arterie. Eliminando il bisogno di utilizzare polimeri che negli stent a eluizione di farmaco precedentemente utilizzati rimanevano nel corpo dopo che il farmaco si era dissolto nei tessuti circostanti, il nuovo stent Zilver PTX riduce in modo significativo i rischi potenziali per i pazienti tra i quali la formazione di trombi e di infiammazioni.
Nel corso del convegno E.T.I., il prof. Giancarlo Mansueto dell’Università di Verona ha presentato i risultati relativi allo studio condotto sull’utilizzo dello stent Zilver PTX su pazienti diabetici: “i risultati clinici a 12 mesi confermano l’eccellente performance nei pazienti diabetici. Ad 1 anno dall’impianto dello stent Zilver PTX l’indice di Winsor, test comunemente utilizzato per diagnosticare l’arteriopatia periferica, permane migliorato nella maggior parte dei pazienti trattati, anche nel sottogruppo di pazienti “difficili” quali i diabetici. Sempre ad 1 anno dall’impianto il tasso di integrità strutturale di questo stent si avvicina al 99%, un fattore questo molto importante in quanto è ampiamente riconosciuto che la frattura/rottura dello stent corrisponde alla ristenosi-occlusione dell’arteria trattata”.