Linagliptin riduce in modo significativo la glicemia, eccellente profilo di sicurezza.

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I risultati degli studi di fase III dimostrano che linagliptin riduce in modo significativo la glicemia e presenta un eccellente profilo di sicurezza e tollerabilità

Nuovi risultati di studi di fase III dimostrano che linagliptin, sia in ionoterapia che in terapia di associazione, migliora il controllo glicemico in modo clinicamente rilevante

Ingelheim, Germania, 28 giugno, 2010 – I risultati degli Studi di fase III su Linagliptin, presentati per la prima volta in occasione della 70esima edizione del Congresso dell’American Diabetes Association (ADA), dimostrano che questo nuovo inibitore via sperimentale della dipeptidil peptidasi 4 (DPP-4) in sviluppo clinico, riduce la glicemia in maniera statisticamente significativa, clinicamente rilevante con il mantenimento di tali effetti nel tempo. Il controllo glicemico è stato valutato in termini di emoglobina glicata (HbA1c), di glicemia plasmatica a digiuno e di glicemia post-prandiale.1-6 Linagliptin è un farmaco sperimentale di Boehringer Ingelheim per la terapia del diabete mellito di tipo 2 in somministrazione giornaliera.

In studi a scopo registrativo di fase III, Linagliptin ha dimostrato un profilo di sicurezza molto positivo, con una percentuale complessiva di eventi avversi paragonabile a placebo. Inoltre, linagliptin ha dimostrato di essere molto ben tollerato, di non avere ripercussioni sul peso corporeo, di non aumentare il rischio di interazioni con altri farmaci e, aspetto assai rilevante, di non aumentare il rischio di ipoglicemia, sia quando assunto da solo che in associazione a metformina o pioglitazone.1-6

Va notato che i livelli di glicemia plasmatica rilevati in pazienti diabetici con compromissione renale da lieve a moderata, sono stati paragonabili a quelli riscontrati in pazienti diabetici con normale funzionalità renale.1 Ciò suggerisce che linagliptin, che viene escreto per via prevalentemente non renale, può avere caratteristiche farmacologiche specifiche mai riscontrate prima in altri farmaci di questa stessa classe farmacologica innovativa.8 I dati suggeriscono che Linagliptin non richiederebbe aggiustamenti di dosaggio nei pazienti con diabete di tipo 2, indipendentemente dallo stadio di compromissione renale.

I risultati di quattro studi multi-centrici randomizzati in doppio cieco con gruppo di controllo, della durata di 24 settimane, dimostrano che Linagliptin, sia in monoterapia verso placebo1 che in associazione ad altri antidiabetici orali d’uso comune2-4, riduce significativamente la glicemia. Inoltre, tali riduzioni sono state accompagnate da miglioramenti significativi della funzionalità delle cellule beta pancreatiche.1,3 E’ noto che il deterioramento della funzionalità delle cellule beta è un fattore chiave nella progressione del diabete di tipo 2.7

I risultati di un ulteriore studio dimostrano, inoltre, che linagliptin in monoterapia è superiore in termini di riduzione della glicemia, sia rispetto a placebo, che a voglibose l’inibitore dell’alfa-glucosidasi più diffuso in Giappone.5-6

“Molti pazienti con diabete di tipo 2 in terapia con antidiabetici tradizionali non riescono a raggiungere il controllo glicemico e a mantenerlo nel tempo. A ciò si aggiunge l’aumento del rischio di ipoglicemia riscontrato con alcuni di questi farmaci tradizionali che a sua volta incrementa il pericolo di complicanze fra cui le nefropatie, che colpiscono la maggior parte dei diabetici. Benché la compromissione della funzionalità renale sia assai diffusa in questi pazienti, spesso non viene diagnosticata in fase precoce con il rischio di non poter somministrare da subito la migliore terapia”, ha commentato il Professor Julio Rosenstock, Direttore del Centro di Endocrinologia e Diabete di Dallas al Medical City ed anche Professore in Clinica Medica alla Medical School dell’Università del Texas Southwestern, Dallas, Texas, USA. “Con Linagliptin, gli studi ci confermano che solo il cinque percento di questo farmaco viene escreto per via renale. I dati disponibili ad oggi mostrano che con Linagliptin non sarebbero necessari aggiustamenti di dosaggio, e questo potrebbe rappresentare un grande vantaggio non solo per i pazienti diabetici di tipo 2, con diagnosi di compromissione renale, ma anche per quei pazienti a rischio di sviluppare tali complicanze, rendendo più semplice per i medici la scelta della terapia ottimale per questi casi”, ha aggiunto il Professor Julio Rosenstock.

Note per i giornalisti

Diabete e Diabete di Tipo 2

Nel mondo, gli adulti diabetici sono circa 285 milioni. 9 L’International Diabetes Federation stima che questo numero salirà a 438 milioni entro il 2030. Si stima, inoltre, che nel 2010 i decessi nel mondo a causa del diabete e delle sue complicanze saranno circa 4 milioni (fra i 20 e i 79 anni). 9 Circa il 50% dei diabetici muore a causa di patologie cardiovascolari 9 e più dell’8% per cause renali.10

Per maggiori informazioni sul diabete di tipo 2 potete seguire

  • Il Webcast per i Media organizzato da Boehringer Ingelheim su

http://www.boehringer-ingelheim-webcast.com/diabetes

  • Il sito Diabetes Health Lounge all’indirizzo

http://www.DiabetesHealthLounge.com

  • Il video che illustra il meccanismo d’azione dell’inibitore di DPP-4 su

http://www.youtube.com/user/diabetesmatters

La Pipeline di Boehringer Ingelheim in Diabetologia

L’area metabolica è uno dei principali settori in cui Boehringer Ingelheim concentra le proprie attività di Ricerca e Sviluppo, e il diabete è una delle patologia al centro dell’attenzione della rete di ricerca mondiale dell’azienda. Boehringer Ingelheim è impegnata nella ricerca e nello sviluppo di nuovi farmaci antidiabetici che agiscono con meccanismi innovativi per migliorare la salute dei pazienti e migliorarne la qualità di vita complessiva. Il portafoglio di ricerca e sviluppo di Boehringer Ingelheim in questo ambito comprende:

  • L’ inibitore dell’enzima DPP-4 Linagliptin è il farmaco sperimentale che si trova nella fase di sviluppo clinico più avanzata della pipeline. Linagliptin viene studiato come terapia del diabete di tipo 2, in forma di compresse con monosomministrazione giornaliera, sia in ionoterapia che associato ad altri farmaci. Linagliptin viene eliminato per via prevalentemente non renale (solo circa il 5% viene escreto per via renale).
  • La molecola BI10773 che è un inibitore del co-trasportatore sodio-glucosio tipo 2 (SGLT-2) che ha concluso la fase II di studio clinico. BI10773 migliora il controllo glicemico, bloccando il riassorbimento del glucosio a livello renale. L’inibizione dell’ SGLT-2 ha mostrato di avere effetti positivi sul calo ponderale e di riduzione della pressione arteriosa.
  • Un inibitore della 11β-HSD1: L’inibizione della 11-beta idrossisteroide deidrogenasi (11-β HSD) è una potenziale terapia innovativa per la gestione del diabete in quanto riduce le concentrazioni intracellulari di cortisolo con conseguente riduzione della sensibilità all’insulina, dei livelli dei lipidi nel sangue e miglioramento della funzionalità vascolare. L’inibitore sperimentale della 11β-HSD1 di Boehringer Ingelheim è in fase iniziale di sviluppo clinico.

Studi a scopo registrativo di fase III su linagliptin:1-6

Sono stati condotti quattro studi multi-centrici, randomizzati in doppio cieco controllati verso placebo di fase III per indagare l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di linagliptin (5 mg UID) rispetto a placebo, somministrato per 24 settimane a pazienti con diabete mellito di tipo 2 che non avevano raggiunto un sufficiente controllo glicemico. I livelli di HbA1c nei pazienti arruolati in questo studio erano compresi fra ≥6,5% e ≤11%. So no stati valutati i seguenti trattamenti: Linagliptin in monoterapia1 (in aggiunta al controllo dell’alimentazione e dell’attività fisica), linagliptin in aggiunta a metformina2, linagliptin in aggiunta a metformina più una sulfonilurea3, e linagliptin in associazione iniziale con pioglitazone.4 E’ stato, inoltre, condotto un ulteriore studio multicentrico randomizzato in doppio cieco, di 12 e 26 settimane, di confronto dell’efficacia, della sicurezza e della tollerabilità di linagliptin rispetto a placebo e all’inibitore dell’alfa-glucosidasi voglibose in pazienti giapponesi con diabete di tipo 2.

Sintesi dei principali risultati di efficacia di tali studi:

  • Linagliptin in monoterapia ha migliorato in maniera statisticamente significativa, clinicamente rilevante, e con risultati mantenuti nel tempo, il controllo glicemico con concomitante miglioramento della funzionalità delle cellule beta. 1 Tra i risultati di questo studio si evidenziano i seguenti:
    • Linagliptin ha ottenuto una riduzione media rispetto a placebo dello 0,69% dei valori di HbA1c rispetto al basale (p<0,0001).
    • Nei pazienti in terapia con Linagliptin è stata riscontrata una maggiore probabilità di riduzione di HbA1c ≥0,5% a 24 settimane rispetto a placebo (47,1% rispetto a 19,0%, p<0,0001).
    • Le maggiori riduzioni rispetto al placebo di HbA1c (-1,01%) sono state rilevate in pazienti con valori elevati di glicemia al basale, HbA1c ≥9,0%.
    • Linagliptin ha dimostrato di ottenere una riduzione (valori rispetto a placebo) altamente significativa dei valori della glicemia post-prandiale pari a 58,4 mg/dl (p<0,0001).
    • Conclusioni: Linagliptin in monoterapia ha dimostrato di migliorare in maniera statisticamente significativa, clinicamente rilevante, e con mantenimento nel tempo, il controllo glicemico misurato in termini di riduzione dei valori di glicemia plasmatica a digiuno, glicemia post-prandiale e HbA1c. A ciò va ad aggiungersi il miglioramento della funzionalità delle cellule beta e un profilo di sicurezza paragonabile a placebo.

  • Linagliptin in aggiunga a metformina ha dimostrato una riduzione significativa dei valori di HbA1c .2 Tra i risultati di questo studio si evidenziano i seguenti:
    • Linagliptin ha ottenuto una significativa riduzione media rispetto a placebo dello 0,64% dei valori di HbA1c verso il basale (p<0,0001) dopo 24 settimane di terapia.
    • Linagliptin ha dimostrato di ottenere una riduzione (valori rispetto a placebo) altamente significativa dei valori della glicemia post-prandiale pari a 67,1 mg/dl (p<0,0001).
    • Conclusioni: Linagliptin 5 mg è stato ben tollerato e ha dimostrato un migliorato del controllo glicemico in maniera statisticamente significativa e clinicamente rilevante., come terapia aggiuntiva in pazienti che non erano riusciti a ottenere un adeguato controllo glicemico con metformina.

  • Linagliptin in aggiunta a metformina più una sulfonilurea ha dimostrato di essere efficace e sicuro nel migliorare il controllo glicemico in maniera statisticamente significativa e clinicamente rilevante.3 Tra i risultati di questo studio si evidenziano i seguenti:
    • Dopo 24 settimane di terapia, con l’aggiunta di Linagliptin la riduzione rispetto a placebo di HbA1c è stata superiore dello -0,62% (p<0,0001).
    • I pazienti con valori di HbA1c ≥7,0% al basale hanno avuto maggiori probabilità di raggiungere l’obiettivo di controllo di HbA1c <7,0%, con la teapia di Linagliptin (29,2%) rispetto a placebo (8,1%, p<0,0001).
    • Conclusioni: Linagliptin aggiunto all’associazione metformina e sulfonilurea ha dimostrato di essere efficace e sicuro nel migliorare in maniera significativa e clinicamente rilevante il controllo glicemico in pazienti con diabete di tipo 2. Linagliptin costituisce pertanto un’ulteriore opzione terapeutica, prima di ricorrere alla terapia insulinica per i numerosi pazienti che non sono riusciti a raggiungere il controllo glicemico con terapie di associazione orali.

  • Linagliptin in associazione a pioglitazone ha dimostrato di migliorare in maniera statisticamente significativa e clinicamente rilevante i valori di glicemia plasmatica a digiuno e di HbA1c .4
    • Linagliptin associato a pioglitazone ha ottenuto una riduzione rispetto a placebo dell’1.06% di HbA1c , verso il basale dello -0,51% rispetto a pioglitazone e placebo.
    • Conclusioni: Linagliptin associato a pioglitazone in terapia iniziale ha dimostrato di ridurre in maniera statisticamente significativa e clinicamente rilevante i livelli di glicemia plasmatica a digiuno e di HbA1c ed è stato ben tollerato. L’associazione di questi due farmaci può essere un’importante terapia di associazione iniziale per il diabete di tipo 2, che prende di mira sia la disfunzione delle cellule beta sia la resistenza periferica all’insulina, due importanti fattori fisiopatologici. La terapia iniziale che associa linagliptin e pioglitazone può costituire un’importante opzione terapeutica iniziale sinergica per i pazienti con diabete di tipo 2 che non sono riusciti a ottenere un sufficiente controllo glicemico o con compromissione renale per cui la metformina è controindicata.

  • Studio giapponese (12 e 24 settimane): Linagliptin in monoterapia ha dimostrato maggiore efficacia rispetto a placebo e a voglibose, nel migliorare il controllo glicemico in pazienti giapponesi con diabete di tipo 2 ed è stato da questi ben tollerato.5-6

Boehringer Ingelheim

Il gruppo Boehringer Ingelheim è una delle prime 20 aziende farmaceutiche del mondo. Il gruppo ha sede a Ingelheim, Germania, e opera a livello globale con 142 affiliate in 50 paesi e più di 41.500 dipendenti. Sin dalla sua fondazione nel 1885, l’azienda a proprietà familiare si dedica a ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti innovativi dall’elevato valore terapeutico nel campo della medicina e della veterinaria.

Nel 2009 Boehringer Ingelheim ha registrato un fatturato netto di 12,7 miliardi di euro, investendo il 21% del fatturato netto della sua maggiore divisione “Farmaci da Prescrizione” in ricerca e sviluppo.

Per ulteriori informazioni vi invitiamo a visitare il sito all’indirizzo

www.boehringer-ingelheim.com

Contatti:

Marina Guffanti

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Cell. +39 348 3995284

e-mail: marina.guffanti@boehringer-ingelheim.com

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Value Relations

Phone: + 39 – 02 20241357

Cell. + 39 331 6718518

e-mail: ml.paleari@vrelations.it

References

1. Owens D.R. et al. Linagliptin monotherapy improves glycaemic control and measures of beta-cell function in Type 2 diabetes. Poster No 548-P from the 70th American Diabetes Association Scientific Sessions, 25-29 June 2010, Orlando, Florida, U.S.A.

2. Taskinen M-R. et al. Efficacy and safety of linagliptin in Type 2 diabetes inadequately controlled on metformin monotherapy. Poster No 579-P from the 70th American Diabetes Association Scientific Sessions, 25-29 June 2010, Orlando, Florida, U.S.A.

3. Del Prato S, et al. Linagliptin monotherapy improves glycaemic control and measures of beta-cell function in Type 2 diabetes. Poster No 695-P from the 70th American Diabetes Association Scientific Sessions, 25-29 June 2010, Orlando, Florida, U.S.A.

4. Gomis R. et al. Efficacy and safety of initial combination therapy with linagliptin and pioglitazone in patients with inadequately controlled Type 2 diabetes. Poster No 551-P from the 70th American Diabetes Association Scientific Sessions, 25-29 June 2010, Orlando, Florida, U.S.A.

5. Kawamori R. et al. Linagliptin Provides Superior Glycemic Control Compared to Voglibose as Monotherapy in Japanese Patients with Type 2 Diabetes. Poster No 632-P from the 70th American Diabetes Association Scientific Sessions, 25-29 June 2010, Orlando, Florida, U.S.A.

6. Kawamori R. et al. Linagliptin Monotherapy Improves Glycemic Control in Japanese Patients with T2DM over 12 Weeks. Poster number 696-P from the 70th American Diabetes Association Scientific Sessions, 25-29 June 2010, Orlando, Florida, U.S.A.

7. Kahn S. The Importance of ß-Cell Failure in the Development and Progression of Type 2 Diabetes. The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism. 2010;86(9):4047-4058.

8. Blech S. et al. The Metabolism and Disposition of the Oral Dipeptidyl Peptidase-4 Inhibitor, Linagliptin, in Humans. Drug Metabolism and Disposition: 2010;38:667–678.

9. International Diabetes Federation. Available at www.idf.org accessed on: 1 March 2010.

10. Morrish, N.J. et al. Mortality and causes of death in the WHO Multinational Study of Vascular Disease in Diabetes. Diabetologia.2001;44 Suppl 2: S14-S21.

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