Mal di schiena: a Trento tecniche microchirurgiche innovative per le patologie piu’ diffuse

0
vertebroplastica

Presso l’Unità Operativa di Neurochirurgia dell’’Ospedale Santa Chiara di Trento, diretta dal Dottor Franco Chioffi,  vengono operati circa 700 pazienti l’anno di cui 400 per patologie vertebrali. Nell’ambito di queste patologie si fa uso, quando indicato e possibile, delle più recenti tecniche chirurgiche mininvasive.


Trento, 23 Giugno 2010 – In Italia si stima siano circa 15 milioni le persone che soffrono di dolori alla colonna vertebrale. Il progressivo invecchiamento della popolazione, in particolar modo nei Paesi più sviluppati, unito alle aumentate esigenze funzionali, fanno sì che le problematiche mediche legate alle patologie discali abbiano subito un vertiginoso incremento in termini numerici e non solo.
L’impatto sociale di questo fenomeno e gli effetti sulla qualità della vita, infatti, sono estremamente negativi se si pensa che 1/3 dei casi deve sospendere temporaneamente l’attività lavorativa.

E’ evidente che le cause del mal di schiena sono diverse, ma i fattori “meccanici” come discopatie, stenosi, ernie del disco e fratture sono di gran lunga l’origine più diffusa del disturbo (dall’85% al 90% secondo le statistiche). Non tutte le cause possono essere rimosse efficacemente con i trattamenti conservativi come fisioterapia, busto o la terapia farmacologica. Quando questi approcci, infatti, risultano fallimentari è possibile fare ricorso al trattamento chirurgico che, grazie alla continua evoluzione dei dispositivi utilizzati, è diventato sempre meno invasivo.
“Ogni anno nella Provincia di Trento vengono eseguiti circa 400  interventi chirurgici per patologie della colonna vertebrale di cui, oltre la metà per patologie degenerative (ernie discali, stenosi del canale vertebrale, spondilolistesi, ecc.). Il numero di queste patologie trattate con tecnica mininvasiva è in continua crescita – dichiara il Dottor Franco Chioffi, Direttore del Reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento. Oggi, le discopatie degenerative della colonna vertebrale come lesioni o cedimenti strutturali, ad esempio, possono essere trattate con successo, in casi selezionati,  per mezzo di un’innovativa procedura chirurgica percutanea mininvasiva grazie alla quale è possibile recuperare in modo eccellente l’assetto anatomico-funzionale della colonna vertebrale, a fronte di una riduzione sostanziale del trauma chirurgico, rispetto alle tecniche convenz ionali che comportano maggiori perdite ematiche e più frequenti complicanze post operatorie (dolore, cicatrici estese, rischio di infezioni e lunghi tempi di ripresa per il paziente).
Le nuove tecniche consentono la stabilizzazione dei segmenti vertebrali lesionati attraverso l’impianto, per via percutanea, di una barra di connessione collegata ai segmenti vertebrali tramite viti peduncolari. La tecnica mininvasiva percutanea viene eseguita attraverso un’incisione minima, al massimo di 1,5 cm, sotto controllo radiologico intraoperatorio. Con questa tecnica si limita notevolmente l’insulto alle logge muscolari e di conseguenza il dolore postchirurgico e si accorciano i tempi di degenza (mediamente 3 giorni).
Un altro problema molto diffuso, trattabile con tecnica chirurgica mininvasiva percutanea sono le fratture vertebrali causate da osteoporosi. Questo problema  affligge in particolar modo le donne in età post-menopausale (si stimano circa 100.000 casi l’anno in Italia).
“La terapia delle fratture vertebrali da cedimento su base osteoporotica, prevede la prescrizione di lunghi periodi di immobilità forzata a letto, l’uso del busto ortopedico per diversi mesi e una massiccia assunzione di farmaci per lenire l’intenso dolore alla schiena – spiega Chioffi. Con l’introduzione della procedura chirurgica “cifoplastica con palloncino”, si ottiene un’immediata regressione del dolore e si consente una rapida mobilizzazione del paziente.  Si tratta di un intervento chirurgico rapido e mininvasivo della durata di circa mezz’ora, eseguibile, salvo casi particolari, in anestesia locale, con dimissione in giornata. Questa tecnica prevede  una prima fase di inserimento e gonfiaggio temporaneo di un palloncino all’interno della vertebra fratturata, sempre attraverso un accesso percutaneo sotto controllo radiologico con il quale si ottiene una riespansi one del corpo vertebrale, e successivamente vi si introduce del  cemento con per ottenere un immediato rinforzo della vertebra lesionata.
L’equipe del Dottor Chioffi ha eseguito negli ultimi anni numerosi trattamenti mininvasivi di cifoplastica con palloncino.Sono stati trattati sia pazienti affetti da crolli singoli sia multipli del tratto dorsale e lombare della colonna vertebrale. I buoni risultati ottenuti confermano l’efficacia di questa tecnica.
In conclusione esistono oggi strumentazioni chirurgiche che consentono di trattare per via percutanea alcuni tipi di patologie vertebrali e di poter inserire sofisticati sistemi di stabilizzazione vertebrale che richiedevano fino a pochissimi anni fa interventi “ a cielo aperto”, molto più estesi ed invasivi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *