Sclerosi multipla: finalmente si fa strada con il via ai trial l’ipotesi italiana CCSVI
La teoria secondo cui la Sclerosi Multipla e’ legata all’insufficienza venosa cerebro-spinale (Ccsvi), sviluppata dal medico ferrarese Paolo Zamboni, tra le difficolta’ inizia ad uscire dai confini degli ospedali degli ideatori. Il primo studio clinico in Italia, a cui manca solo l’autorizzazione della regione e che e’ stato presentato oggi, sara’ nelle Marche, e riguardera’ circa 250 pazienti su cui verranno sperimentate sia la diagnosi della Ccsvi che la terapia.
”Questo sara’ uno studio randomizzato, che andra’ a verificare la qualita’ della vita dei pazienti dopo il trattamento – spiega l’esperto – soprattutto la risposta a sintomi gravi come la fatica cronica. E’ un ottimo esempio di come demandare alle singole regioni certe questioni migliori la salute del cittadino”.
La condizione consiste in un restringimento di alcune vene che portano il sangue al cervello, che porterebbe ad un drenaggio del sangue troppo lento, che a sua volta sarebbe causa degli accumuli anormali di ferro riscontrati nella patologia.
Secondo l’esperto, un intervento che riporta i vasi alle dimensioni originarie con un ‘palloncino’ allevia notevolmente i sintomi. Attualmente in tutto il mondo diversi gruppi stanno studiando questa teoria, e i primi risultati confermano il legame fra Ccsvi e Ms. In Italia ci sono alcune iniziative in cantiere: lo studio piu’ grande e’ in attesa di autorizzazione in Emilia Romagna, e secondo Zamboni dovrebbe partire dopo l’estate: ”La correlazione, con percentuali molto alte, e’ stata trovata in Usa, in Kuwait, in Giordania e in Polonia, quindi per ogni profilo genetico – ha spiegato Zamboni durante la conferenza di presentazione dello studio a Civitanove Marche (Macerata), in un teatro gremito di malati e familiari – ed e’ di ieri la notizia di una testimonianza giurata resa alla camera dei Comuni canadese dai medici del South Medical Center secondo cui il 90% dei pazienti affetti da Ms aveva la Ccsvi”.
Sul piano nazionale la Ccsvi e’ ancora allo studio da parte del Consiglio Superiore di Sanita’, che il prossimo 8 giugno sentira’ Zamboni in un’audizione: ”L’importante, ora, e’ procedere in tempi brevi alla definitiva affermazione della CCSVI, gia’ riconosciuta internazionalmente, nella sua associazione con la SM – spiega Francesco Tabacco, presidente dell’associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla, che racchiude oltre 17mila iscritti e ha come testimonial e presidente onorario Nicoletta Mantovani – i malati non possono piu’ aspettare, in presenza di questa scoperta, e dei dati incredibilmente incoraggianti provenienti dalle sperimentazioni prima di Zamboni e Salvi, e poi nel mondo”.(ANSA).